Usa: La corte suprema abolisce il diritto all’aborto
24 giugno 2022, ore 20:19
La Corte suprema Usa ha abolito la storica sentenza Roe v. Wade con cui nel 1973 la stessa Corte aveva legalizzato l'aborto negli Usa
Una decisione epocale che rovescia un diritto fondamentale negli Stati Uniti radicato da 50 anni. La Corte Suprema con sei voti a favore e tre contrari, ha ribaltato la storica sentenza Roe v. Wade con cui nel 1973 la stessa Corte aveva legalizzato l'aborto negli Usa. “Con dolore per questa Corte, ma ancora di più per le milioni di donne americane che oggi hanno perso una fondamentale tutela costituzionale, noi dissentiamo”. Così i tre giudici che rappresentano la minoranza liberal della Corte Suprema, Stephen Breyer, Sonia Sotomayor e Elena Kagan, hanno espresso il loro dissenso. Tutti e tre i giudici nominati dall'ex presidente Donald Trump durante il suo mandato hanno votato per l'abolizione della sentenza. Nel frattempo, fuori dalla Corte Suprema, già dai primi minuti successivi alla sentenza, sono iniziate le proteste di migliaia di persone destinate a continuare anche nei prossimi giorni.
LE CONSEGUENZE
Ora,ogni singoli Stato americano sarà libero di applicare la sua legge in materia. Su 50 Stati, 26 (tra cui Texas e Oklahoma) hanno leggi più restrittive in questo ambito, nove hanno dei limiti sull'aborto che precedono la sentenza 'Roe v. Wade' e che non sono ancora stati applicati ma che ora potrebbero diventare effettivi, mentre 13 hanno dei cosiddetti 'divieti dormienti' che dovrebbero entrare immediatamente in vigore nei prossimi trenta giorni.
LE REAZIONI
Il presidente americano Joe Biden ha commentato indignato la sentenza: “È una brutta giornata per gli Stati Uniti. Sono sbalordito, è una decisone crudele. Così torniamo indietro nel tempo” ha detto Biden. “Roe v. Wade era la scelta giusta, la legge è stata abolita da tre giudici scelti da Trump e la Corte suprema ha tolto un diritto costituzionale. Il Congresso la ripristini perché la salute delle donne americane è a rischio, i medici saranno criminalizzati. La lotta non finisce qui”. Una decisione "crudele" e "scandalosa", afferma invece la speaker della Camera negli Usa, la democratica Nancy Pelosi. Molto deluso anche l’ex presidente Barack Obama: "Oggi la Corte suprema non solo ha annullato quasi 50 anni di precedenti, ha relegato la decisione più intensamente personale che qualcuno possa prendere ai capricci di politici e ideologi, attaccando le libertà essenziali di milioni di persone".