USA: Musk cerca dipendenti con QI elevato che lavorino gratis ai tagli della spesa governativa

USA: Musk cerca dipendenti con QI elevato che lavorino gratis ai tagli della spesa governativa

USA: Musk cerca dipendenti con QI elevato che lavorino gratis ai tagli della spesa governativa   Photo Credit: agenziafotogramma.it


15 novembre 2024, ore 11:30

L’uomo più ricco del mondo si è rivolto agli americani più intelligenti, affinché lavorino con lui alla “spending review” commissionata da Trump

Elon Musk, il nuovo capo del Dipartimento per l’efficienza governativa americana nominato da Donald Trump, continua a sollevare polemiche attraverso il suo social X. Dopo aver dato dello “scemo” al cancelliere tedesco Scholz e aver criticato i giudici italiani che avevano messo i bastoni tra le ruote al piano di trasferimento dei migranti in Albania, l’uomo più ricco del mondo ha pubblicato un appello alquanto particolare: sarebbe infatti alla ricerca di americani dotati di un quoziente intellettivo molto alto, disponibili a lavorare gratis al grande piano di taglio delle spese che coinvolgerà l’amministrazione pubblica statunitense.

Il post su X

"Non abbiamo bisogno di più generatori di idee part-time. Abbiamo bisogno di rivoluzionari a favore del governo di piccole dimensioni con un QI super elevato disposti a lavorare più di 80 ore a settimana per un taglio dei costi poco affascinante", si legge in un post su X pubblicato da Musk. Successivamente il miliardario ha aggiunto: "Se sei tu, invia un messaggio privato a questo account con il tuo curriculum. Elon e Vivek esamineranno l'1% dei candidati migliori", prosegue.

Insieme al proprietario di Tesla, per organizzare questo surreale colloquio di lavoro, ci sarebbe dunque Vivek Ramswamy, imprenditore americano, fondatore della compagnia farmaceutica Roivant Sciences. La richiesta sembra quanto meno coerente: nell’ottica di ridurre le spese governative, il primo passo è chiedere lavoro gratuito. Per giunta a persone con un QI superiore alla media. D’altronde è Elon Musk: forse il miliardario ci ha abituato a dichiarazioni talmente assurde, tanto da anestetizzare la nostra capacità di stupirci o indignarci.

In un post separato, pubblicato successivamente, il proprietario di X ha aggiunto: “In effetti, questo sarà un lavoro noioso, creerà un sacco di nemici e il compenso è pari a zero. Che grande affare!", ha scritto con un'emoji che ride.

Il Musk "ambasciatore"

Tutto questo avviene nelle ore in cui un’altra polemica coinvolge l’uomo più ricco del mondo. Secondo quanto testimoniato al New York Times da due funzionari iraniani, Elon Musk lunedì scorso avrebbe incontrato in un posto segreto l’ambasciatore della Repubblica Islamica alle Nazioni Unite Amir Saeid Iravani. Lo scopo sarebbe stato aprire un dialogo che porti per allentare la tensione tra gli USA e Teheran in Medio Oriente. Il meeting sarebbe durato oltre un’ora e – sempre secondo quanto appreso dal quotidiano americano – sarebbe stato “positivo”, con tante “buone notizie”.

La scelta di inviare Musk si inquadra all’interno di una dinamica assolutamente inedita: l’incarico governativo offerto dal neoeletto presidente degli Stati Uniti al patron di Tesla, infatti, sembrava essere confinato a scelte di “spending review” interne al Paese. Nessuno si sarebbe aspettato che il miliardario diventasse una sorta di “ambasciatore”, né è possibile immaginare gli scenari che si potrebbero aprire qualora questa eccezione diventasse abitudine. 


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