Usa, Trump-Berlusconi, il sangue dei leader in diretta tivvù: Il Tycoon alza il pugno, il Cav la mano

Stati Uniti, Trump-Berlusconi, il sangue dei leader in diretta tivvù:

Stati Uniti, Trump-Berlusconi, il sangue dei leader in diretta tivvù:   Photo Credit: Agenzia Fotogramma


14 luglio 2024, ore 22:30

Il primo a sottolineare la somiglianza tra i vari scatti e i video degli attentati è stato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che, alle 18,20 di quel 13 dicembre 2009, era accanto all'ex premier in piazza Duomo a Milano al termine di un comizio

Ci sono delle foto nella storia che lasciano il segno. E che si ripetono. Come quelle che immortalano l'attentato appena subito da Donald Trump in Pennsylvania e l'aggressione di cui è stato vittima Silvio Berlusconi quasi 15 anni fa. In entrambe c'è la folla che ascolta i leader e in entrambe ci sono due volti insanguinati pieni di sgomento e rabbia. Con i due protagonisti che vogliono però mostrarsi, in diretta tv, per far vedere quello che gli è stato fatto e per dire che comunque non si fermeranno. Due uomini politici che, dopo essere stati attaccati, vengono portati via dagli agenti di scorta, che prima non erano riusciti a proteggerli, a bordo delle rispettive automobili.

La Russa

Il primo a sottolineare la somiglianza tra i vari scatti e i video degli attentati è il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che, alle 18,20 di quel 13 dicembre 2009, era accanto a Berlusconi in piazza Duomo a Milano, al termine del comizio per il tesseramento del Pdl. "Quando ho visto le immagini di Trump, con il sangue in faccia e il braccio alzato, ho pensato subito all'aggressione subita da Berlusconi quando venne colpito dalla statuetta del Duomo al viso", racconta. "Mi misi a correre dietro l'aggressore", il cui nome era Massimo Tartaglia, di 42 anni, che per quel gesto venne subito arrestato, "per tentare di acchiapparlo - ricorda - ma non ci riuscii". Il leader di FI, allora presidente del Consiglio, alzò il braccio "con la mano aperta per tranquillizzare la gente", dopo essere risalito sul predellino dell'auto, mentre Trump, sottolinea La Russa, "ha alzato il pugno".


La scena

Ma la scena, per il resto "è davvero molto simile". Ovviamente l'attentato all'ex presidente Usa è molto più grave dell'aggressione che subì Berlusconi perché quest'ultimo venne colpito con una statuetta sul labbro e sul naso, mentre a Trump hanno sparato all'orecchio uccidendo anche una persona tra il pubblico e ferendone altre. Tartaglia finì subito in carcere e poi, ritenuto "incapace di intendere e di volere", nel 2011 tornò a casa. Il 20enne, repubblicano, Thomas Matthew Crooks, che ha sparato a Trump da un tetto, invece, è stato ucciso. E la foto del suo corpo, vestito con la mimetica, ha fatto il giro del mondo. Ma le immagini del 'dopo' si assomigliano "davvero". Così come c'è "similitudine - dice La Russa - anche sul fatto che sono stati entrambi oggetto di campagne di odio". E "quando ci sono le campagne di odio, al di là della persona che è oggetto dell'odio, queste producono effetti deleteri". "Sto bene, non mi fermeranno", disse Berlusconi dopo l'aggressione. "Lottiamo, lottiamo, lottiamo" è stato il primo commento di Trump.

Salvini

A parlare di "similitudini" tra Trump e il fondatore di FI era stato anche il vicepremier Matteo Salvini che, prima dell'attentato, aveva fatto un parallelo tra la storia di Berlusconi, "per 30 anni indagato, procIl primo a sottolineare la somiglianza tra i vari scatti e i video degli attentati è il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che, alle 18,20 di quel 13 dicembre 2009, era accanto a Berlusconi in piazza Duomo a Milano, al termine del comizio per il tesseramento del Pdlessato, perseguitato politicamente da certa stampa e da certa magistratura" e quella del Tycoon che "sta subendo vari processi" perché "la sinistra è uguale in tutto il mondo" e "se perde le elezioni prova a vincerle in tribunale o in tv". La stessa sinistra che Salvini accusa di "usare toni violenti" che "rischiano di armare le mani di deboli di mente".


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