03 novembre 2021, ore 16:36 , agg. alle 16:53
Chi ha fatto la monodose di Johnson & Johnson, dopo sei mesi farà il richiamo con Pfizer o Moderna; negli Stati Uniti via libera ai vaccini per i bambini tra i 5 e gli 11 anni; e la Germania fa i complimenti all'Italia per il green pass
VIA LIBERA AL RICHIAMO
La commissione dell’Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco, si prepara a dare il via libera al richiamo per chi è stato vaccinato con la monodose di Johnson & Johnson. La seconda somministrazione andrà effettuata dopo sei mesi dalla prima. Secondo quanto stabilito dalla commissione di esperti, la seconda dose verrà effettuata con un vaccino a mRna, quindi Pfizer o Moderna. Il comitato tecnico-scientifico dell’AIFA ha evidenziato che la protezione dalle forme gravi di Covid-19 e dall'ospedalizzazione rimarrebbe stabile con il vaccino Johnson & Johnson fino a sei mesi. Inoltre, con il trascorrere del tempo, si evidenzierebbe un lento declino dell'efficacia vaccinale anche nei confronti delle forme lievi e moderate della malattia. Le varie regioni italiane si stanno organizzando per la somministrazione. Nel Lazio si partirà subito con il richiamo per i vaccinati con J&J, sarà effettuato dai medici di famiglia e nelle farmacie; lo ha stabilito l'assessorato alla Sanità. Sarà possibile prenotarsi sul portale regionale dedicato alla vaccinazione anti-Covid a 180 giorni della prima dose.
USA, VACCINO AI BAMBINI
Negli Stati Uniti le autorità hanno dato il via libera definitivo al vaccino anti-Covid di Pfizer per i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni. Presto questo tipo di autorizzazione potrebbe arrivare anche in Europa. Il presidente USA Joe Biden ha dichiarato: “Siamo a una svolta nella nostra battaglia con il Covid con l'autorizzazione del vaccino per i bambini fra i 5 e gli 11 anni. Questa decisione rappresenta un grande passo in avanti nella nostra battaglia per sconfiggere il virus". Nel frattempo in Australia è partito il progetto di un vaccino universale, efficace anche contro future varianti del Covid-19, capace di attivare anticorpi che neutralizzano la parte 'immutabile' della proteina spike del SARS Cov-2. Ci si sta lavorando in un laboratorio di Sydney, dove gli scienziati hanno studiato migliaia di anticorpi per identificare quelli che sollecitano una risposta immunitaria, puntando sulla parte della proteina spike del coronavirus che rimane immutata quando il virus muta.
I COMPLIMENTI TEDESCHI ALL'ITALIA
L’Italia sta seguendo con attenzione l’evolversi del virus, che in altri paesi circola con maggiore velocità e pericolosità. L’intenzione del Ministero della Salute è non abbassare la guardia, per non disperdere questo vantaggio. L’esperienza di altre nazioni dovrebbe fornire uno spunto di riflessione per chi blatera lamentando assenza di libertà. L’ultimo esempio arriva dalla Germania, dove è schizzato in alto il numero di vittime: nelle ultime 24 ore sono state 194, una settimana fa i morti erano stati 114. In alcune regioni, iniziano ad esaurirsi i posti nei reparti di terapia intensiva. Quasi tutti i morti erano non vaccinati. Il ministro della salute tedesco, Jens Spahn, ha sottolineato che la pandemia non è ancora finita e ha sottolineato l’importanza del green pass. Dal ministro tedesco sono arrivati i complimenti all’Italia per come si sta gestendo il passaporto sanitario: “L'ho vissuto personalmente a Roma: in occasione del G20 mi è capitato di dover esibire il certificato vaccinale più spesso in un giorno di quante forse qui in quattro settimane. Dobbiamo prendere esempio dall’Italia”.