Vaccini, Von Der Leyen, da aprile in arrivo cento milioni di dosi al mese nell'Unione Europea
Vaccini, Von Der Leyen, da aprile in arrivo cento milioni di dosi al mese nell'Unione Europea
08 marzo 2021, ore 18:00 , agg. alle 10:04
È arrivato intanto il via libera del Ministero della salute alla somministrazione del siero AstraZeneca anche agli over sessantacinque
Il ministero della Salute ha dato l'ok ufficiale all'utilizzo del siero AstraZeneca anche per soggetti che hanno più di sessantacinque anni di età, ad eccezione di chi è "estremamente vulnerabile" per particolari patologie. Il via libera è arrivato tramite una circolare firmata dal direttore della prevenzione del dicastero Gianni Rezza. All'arrivo delle prime dosi nel nostro Paese la raccomandazione dell'Aifa, l'agenzia italiana del farmaco, aveva indicato cinquantacinque anni come limite massimo di età per la somministrazione. Questo perché non erano disponibili dati sufficienti scaturiti dalle fasi di sperimentazione per le fasce di età più alte. Nelle ultime settimane era arrivato l'ok per innalzare l'età massima da cinquantacinque a sessantacinque, mentre oggi "ulteriori evidenze scientifiche non solo confermano il profilo di sicurezza favorevole relativo al vaccino, ma - si legge nella circolare - indicano che, anche nei soggetti di età superiore ai sessantacinque anni, la somministrazione del vaccino di AstraZeneca è in grado d'indurre significativa protezione". Il ministero scrive anche che questo ulteriore passo è ancor più importante in un quadro di scarsa disponibilità di dosi data dai ritardi di alcune case produttrici.
"Da aprile, cento milioni di dosi al mese"
La presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen è tornata a parlare delle consegne di sieri in arrivo in Europa nelle prossime settimane. La stima della numero uno della Commissione è che, a partire dal prossimo mese di aprile, saranno consegnate all'unione circa cento milioni di dosi ogni mese, per un totale di circa trecento milioni entro la fine di giugno. "Le quantità potrebbero nuovamente raddoppiare secondo i piani dei produttori, anche perché stanno per essere approvati ulteriori vaccini". Proprio sul processo di approvazione di nuovi sieri da parte dell'Agenzia europea del farmaco c'è ancora discussione sul sì dell'Ema al siero Johnson&Johnson, atteso ormai da alcune settimane e che secondo le ultime dichiarazioni dovrebbe essere in fase di approvazione.
Draghi, "priorità ai più deboli, si aspetti il proprio turno"
A distanza di diversi giorni è tornato a parlare anche il presidente del Consiglio Mario Draghi, in occasione della conferenza "Verso una strategia nazionale sulla parità di genere" per la festa dei diritti della donna. "La pandemia non è ancora sconfitta ma si intravede, con l'accelerazione del piano dei vaccini, una via d'uscita non lontana". Proprio sul piano vaccini il premier ha parlato di un "potenziamento" nei prossimi giorni che "privilegerà le persone più fragili e le categorie a rischio. Aspettare il proprio turno è un modo anche per tutelare la salute dei nostri concittadini più deboli".
L'Unione europea al fianco dell'Italia per il rispetto dei contratti
Vaccini per tutti
Se però la battaglia per acquisire dosi di vaccino si fa sempre più serrata, diversi paesi del mondo in questa battaglia non ci sono nemmeno entrati. Si parla di centotrenta nazioni, con una popolazione pari a circa due miliardi e cinquecento milioni di persone, che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino. Sono dati che Gavin Yamey, direttore del Center for Policy Impact in Global Health della Duke University, negli Stati Uniti, riporta in un editoriale sulla rivista scientifica Nature. In questo momento, spiega l'esperto, appena il 16% della popolazione mondiale si è assicurata più di metà delle dosi disponibili, causando uno squilibrio che potrebbe portare nuove circolazioni del virus nel mondo.