Vaiolo delle scimmie, registrato il primo caso in Toscana, nel Lazio 15 persone sono in isolamento

Vaiolo delle scimmie, registrato il primo caso in Toscana, nel Lazio 15 persone sono in isolamento

Vaiolo delle scimmie, registrato il primo caso in Toscana, nel Lazio 15 persone sono in isolamento


23 maggio 2022, ore 15:57

Un 32enne di Arezzo, di ritorno da un viaggio alle Canarie, è stato ricoverato in ospedale

E' allarme vaiolo delle scimmie anche in Italia, con il primo caso in Toscana: all'ospedale San Donato di Arezzo ricoverato un uomo di 32 anni rientrato da una vacanza alle isole Canarie, presso il reparto di malattie infettive. L'uomo era tornato in Italia il 15 maggio, ed ha rapidamente i sintomi della malattia. L'Asl ha spiegato così: "Nei giorni tra il 15 ed il 20 maggio l'uomo non ha avuto contatti con i propri familiari, in quanto vive da solo. Il giorno 20 maggio si è fatto visitare dal proprio medico di base che lo ha indirizzato agli ambulatori di malattie infettive, ed è stato immediatamente preso in carico dai medici del reparto in quanto presentava delle lesioni cutanee suggestive per l'infezione. E' stato così contattato l'Istituto Spallanzani sia per un parere sulle lesioni, confermando il sospetto clinico posto ad Arezzo in quanto risultavano simili a quelle dei 3 pazienti da loro ricoverati, sia per l'invio dei campioni per la conferma di laboratorio. I tamponi sono stati inviati il 21 maggio al laboratorio di virologia dello Spallanzani e il giorno successivo è stata comunicata la positività di tutti i campioni esaminati. Intanto nel Lazio ci sono 15 persone in isolamento mentre i casi restano tre e si tratta di tre persone ricoverate allo Spallanzani in buone condizioni cliniche.


Un vaccino esiste

Il virologo Fabrizio Pregliasco ha così spiegato la situazione: "Contro Covid-19 si è fatto in fretta a sviluppare un vaccino", anche se Sars-CoV-2 era un virus prima ignoto. Nel caso del vaiolo delle scimmie siamo avvantaggiati sia perché il virus è noto sia perché già esiste un vaccino registrato, nonostante non sia ancora prodotto in grandi quantità. In base a come evolverà la situazione, dunque, si potrà valutare se, e nei confronti di chi, procedere una vaccinazione per contrastare i casi di 'monkeypox' che si stanno registrando soprattutto in Europa. In questo momento, alla luce di quella che per ora resta una diffusione limitata - io credo che sia molto precoce pensare a una necessità di vaccinazione dei giovani", cioè di coloro non coperti dalla vaccinazione contro il vaiolo umano, sospesa in Italia nel 1981.


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