20 maggio 2022, ore 19:52
L'Istituto Spallanzani ha in cura tutti e tre i casi accertati. Il direttore generale dell’Istituto Francesco Vaia: " "il cosiddetto vaiolo delle scimmie non è una nuova malattia e non deve destare preoccupazione ma solo grande attenzione”
Salgono a tre i casi confermati in Italia di vaiolo delle scimmie e sono tutti in carico all'Istituto di malattie infettive Spallanzani di Roma. Al caso di ieri se ne aggiungono oggi altri, confermati dalle analisi, e sono correlati al caso zero. L'Istituto Superiore di Sanità attraverso una nota, ha ufficializzato di aver "costituito una task force composta da esperti del settore ed ha contattato le reti sentinella dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse al fine di monitorare continuamente la situazione nazionale". Inoltre Teresa Palamara, la direttrice del dipartimento di malattie infettive dell'Iss, ha dichiarato all'ANSA che "il ministero della Salute sta monitorando attentamente i casi di vaiolo delle scimmie segnalati in Italia e ha allertato le Regioni per un tracciamento degli eventuali casi". Al momento nel nostro Paese non si registra una situazione di allarme ed il quadro è sotto controllo.
LA CONFERENZA STAMPA DEL DIRETTORE DELLO SPALLANZANI FRANCESCO VAIA
Oggi, il direttore generale dell’Istituto Spallanzani (INMI) Francesco Vaia ha fatto il punto della situazione spegnendo ogni segnale d'allarme e sottolineando che "il cosiddetto ‘vaiolo delle scimmie’ non è una nuova malattia e non deve destare preoccupazione ma solo grande attenzione”. Vaia ha anche fornito rassicurazioni sullo stato di salute dei pazienti ed avanzato ipotesi sul luogo del contagio: “Le tre persone ricoverate attualmente presso il nostro ospedale con infezione confermata da virus Monkeypox sono tre giovani uomini che non riferiscono contatti tra loro, anche se due riportano un viaggio alle Canarie, dove recentemente è stato segnalato un caso di questa malattia. Mentre il terzo ha riferito un viaggio a Vienna. Tutti e tre sono in discrete condizioni di salute, hanno un ingrossamento di alcune ghiandole linfatiche, che appaiono dolenti, e la comparsa di un numero limitato di piccole pustole cutanee localizzate. Una sola ha presentato una febbre di breve durata”.
PALAMARA: "PRUDENZA NEI CONTATTI STRETTI O SESSUALI
Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, ha dichiarato che la trasmissione "può avvenire attraverso le goccioline di saliva e il contatto con le lesioni o i liquidi biologici infetti". "Attualmente la situazione è sotto controllo e in questo momento in Italia non abbiamo una situazione di allerta in relazione ai casi segnalati di vaiolo delle scimmie. Raccomandiamo però prudenza nei contatti stretti o sessuali che presuppongano uno scambio di fluidi corporei, soprattutto se sono presenti lesioni cutanee o sintomi febbrili". L'Istituto, sottolinea, "ha messo in allerta le reti sentinella dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse al fine di monitorare la situazione nazionale".