Vaticano, buona la ‘prima’ fra Papa Francesco e Giorgia Meloni. Alcune differenze ma pure tanta simpatia
Vaticano, buona la ‘prima’ fra Papa Francesco e Giorgia Meloni. Alcune differenze ma pure tanta simpatia
10 gennaio 2023, ore 18:51
In primo piano nel faccia a faccia di 35’ c'è stato il tema della natalità. Ma si è parlato anche di migranti e di lotta alla povertà. E a livello internazionale non poteva non esserci uno scambio di vedute sul conflitto in Ucraina e sul ruolo dell'Europa
E' un incontro cordiale, in un clima di simpatia reciproca, il primo faccia a faccia tra la premier Giorgia Meloni e Papa Francesco. Un incontro che è durato oltre mezz'ora e che ha visto anche un successivo confronto bilaterale alla Segreteria di Stato. In primo piano c'è stato il tema della natalità, quell' "inverno demografico" che tanto preoccupa Papa Francesco. Ma si è parlato anche di migranti e lotta alla povertà. Tra i temi internazionali non poteva non esserci uno scambio di vedute sul conflitto in Ucraina e sul ruolo dell'Europa.
L’onore
"Un onore e una forte emozione avere l'opportunità di dialogare con il Santo Padre sulle grandi questioni del nostro tempo", ha commentato dopo l'incontro la Presidente del Consiglio. Quello che trapela dai palazzi vaticani è una sintonia tra l'anziano Pontefice e la giovane premier italiana, a partire proprio dalla questione della natalità e della famiglia. Anche sul nodo dell'accoglienza ai migranti le posizioni non sono così distanti come si potrebbe immaginare, considerato che il Papa richiama in continuazione, e lo ha fatto anche ieri nel discorso al corpo diplomatico, la necessità di una solidarietà a livello europeo che non lasci soli i Paesi di primo approdo, tra i quali appunto l'Italia.
Il Giubileo
Nel confronto tra il governo e la Segreteria di Stato si è parlato anche della preparazione del Giubileo che si celebrerà nel 2025 e della legge delega per gli anziani non autosufficienti, due questioni molto care al Vaticano. Giorgia Meloni è arrivata nel Cortile di San Damaso poco prima delle 10 con la famiglia, la figlia Ginevra e il compagno Andrea Giambruno. Ad attenderla il picchetto d'onore delle Guardie Svizzere. La premier guarda ammirata le bellezze del Palazzo apostolico vaticano e commenta: "Qui c'è una infinità da raccontare...". Poi presenta al Pontefice i suoi più stretti collaboratori a partire dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ("un grande giurista e un grande cattolico", dice la presidente), che in quella stessa sala aveva portato, come egli stesso ha ricordato nello scambio di saluti con Papa Francesco, i familiari di Asia Bibi, la donna pakistana che in quel momento era condannata a morte per blasfemia.
I doni
Nello scambio di doni la premier sceglie di dare al Papa qualcosa di suo: uno degli angeli della sua collezione ma anche un libro di Maria Montessori, "La Santa Messa spiegata ai bambini". Oltre ai documenti del pontificato, Francesco le dona un'opera di bronzo dove un bambino aiuta un altro piccolo a rialzarsi. Le attenzioni dei fotografi ma anche dei compassati monsignori vaticani sono tutti per la piccola Ginevra, elegante nel suo cappottino scuro e con i capelli raccolti in una treccia. E alla fine per lei c'è un bel libro illustrato sul Natale. Forse un regalo proprio di Papa Francesco.
Kishida
Ma non è tutto, perché difesa, sicurezza e G7 sono stati i temi al centro di un altro incontro, seguito da una colazione di lavoro: quello tra il primo ministro giapponese Fumio Kishida e la presidente del consiglio Giorgia Meloni, che si è tenuto a pranzo a Palazzo Chigi. Kishida ha trascorso a Roma poche ore, nella seconda tappa di un viaggio che l'ha portato ieri a Parigi, dove ha incontrato il presidente Emmanuel Macron, e lo porterà domani a Londra, poi a Washington e infine a Ottawa.
L’obbiettivo
L'obiettivo di questo tour è quello di illustrare ai partner gli obiettivi e i temi della presidenza di turno giapponese del G7, che culminerà col summit di Hiroshima il 19-21 maggio. Inoltre, la tappa italiana aveva un ulteriore elemento d'interesse: Roma, infatti, succederà a Tokyo nel 2024 come presidente di turno del raggruppamento. Kishida ha detto che vorrebbe che il G7 mostrasse "una forte determinazione a opporsi alle modifiche unilaterali con la forza dello status quo e le minacce nucleari". Il premier nipponico ha fatto riferimento, in particolare, all'invasione russa dell'Ucraina.
Indo-Pacifico
Il primo ministro giapponese ha sottolineato come, in Europa come nell'Indo-Pacifico, "si stiano rafforzando le spinte per un cambiamento unilaterale con la forza dello status quo" e ha apprezzato l'"accresciuta attenzione dell'Italia" all'Indo-Pacifico. La formula del "libero e aperto Indo-Pacifico" è particolarmente cara a Kishida e Tokyo sembra apprezzare un maggiore coinvolgimento dei paesi politicamente vicini in questa regione del mondo, nella quale cresce l'assertività cinese e permane la minaccia nucleare nordcoreana, a cui ha fatto riferimento oggi anche Meloni. Il Giappone è alla ricerca di un nuovo ruolo nelle dinamiche di sicurezza in Asia orientale e sudorientale. La nuova strategia di sicurezza nazionale di Tokyo prevede un aumento graduale delle spese per la difesa che dovrebbero arrivare al 2 per cento del Pil entro il 2027.
Il ruolo
In questo senso, un ruolo importante l'avrà anche l'accordo per la costruzione del nuovo jet di sesta generazione su cui è stato raggiunto un accordo il mese scorso tra Italia, Gran Bretagna e Giappone. Questo accordo è stato tra quelli centrali sul versante dei rapporti bilaterali nei colloqui odierni. Il progetto trilaterale rappresenta un forte impulso alla "forza industriale dei tre paesi e ha importanti potenzialità economiche". Inoltre rappresenta "la base della collaborazione per la sicurezza" tra Tokyo, Roma e Londra, ha affermato Kishida. Anche Meloni ha sottolineato come questo progetto avrà "importanti ricadute anche in ambito civile e della ricerca scientifica". La collaborazione con Roma e Londra, in particolare, si concretizzerà nella fusione del progetto denominato "Tempest", tra Leonardo e la britannica BAE System, con il progetto del jet F-X a cui lavorano le giapponesi Mitsubishi Heavy Industries. Il nome della piattaforma comune, su cui si lavorerà dal 2024 e che dovrebbe diventare operativo nel 2035, è Global Combat Air Programme.
Le relazioni
I due capi di governo hanno inoltre evidenziato come le relazioni tra Tokyo e Roma siano state elevate a livello di partenariato strategico. "Abbiamo concordato di elevare le nostre relazioni al rango di partnenariato strategico, un passo significativo" che prevede il "rafforzamento dei nostri contatti a ogni livello e l'apertura di nuove opportunità e prospettive per cittadini e aziende". In particolare - ha segnalato Meloni - questo comporterà l'attivazione di meccanismi di consultazione secondo lo schema 2+2, cioè incontri bilaterali congiunti esteri-difesa. L'interscambio commerciale tra Italia e Giappone ammonta a qualcosa come 12 miliardi di euro. Sul fronte economico, Kishida e Meloni hanno affrontato la questione della sicurezza energetica, delle catene di approvvigionamento e delle fonti d'energia sostenibile a partire dall'idrogeno.