Vaticano, il cardinale Becciu e altri 9 a processo per l’acquisto del palazzo di Londra

Vaticano, il cardinale Becciu e altri 9 a processo per l’acquisto del palazzo di Londra

Vaticano, il cardinale Becciu e altri 9 a processo per l’acquisto del palazzo di Londra


Il Presidente del Tribunale Vaticano ha disposto la citazione a giudizio degli imputati, nell’ambito della vicenda legata agli investimenti finanziari della Segreteria di Stato a Londra. A processo vanno 10 persone tra le quali spicca il nome del cardinale Angelo Becciu e 4 società. Becciu: dimostrerò la mia innocenza. Prima udienza il prossimo 27 luglio

Primo giro di boa per l’inchiesta della magistratura vaticana sugli investimenti finanziari a Londra della Segreteria di Stato. Il Presidente del Tribunale Vaticano ha rinviato a giudizio gli imputati, a processo vanno 10 persone tra le quali spicca il nome del cardinale Angelo Becciu e 4 società. Il porporato sardo dovrà rispondere dell’investimento nel palazzo di Londra, dei versamenti di denaro ai fratelli e a Cecilia Marogna. La richiesta di citazione a giudizio è stata presentata nei giorni scorsi e riguarda personale ecclesiastico e laico della Segreteria di Stato e figure apicali dell'allora Autorità di Informazione Finanziaria, nonché personaggi esterni, attivi nel mondo della finanza internazionale. La Santa Sede lamenta "consistenti perdite". Sono state "toccate anche le risorse per le opere di carità personale del Papa". La Segreteria di Stato, individuata nell'inchiesta come "persona offesa" insieme all'Istituto per le Opere di Religione (Ior), si costituirà parte civile nel processo. Becciu replica: dimostrerò la mia innocenza.

MONSIGNOR BECCIU, LA GESTIONE DELLA CASSA, L’IMMOBILE DI LONDRA

Sono emersi elementi anche a carico del card. Giovanni Angelo Becciu, nei cui confronti si procede, come normativamente previsto, per i reati di peculato ed abuso d'ufficio anche in concorso, nonché di subornazione. La vicenda dentro le mura leonine inizia nel 2013 quando la Segreteria di Stato guidata allora da mons. Becciu, decide di investire parte della “cassa” a disposizione, in cui confluiscono anche alcune risorse dell'Obolo di San Pietro che sono destinate alle opere di carità personale del Santo Padre, in un fondo internazionale e poi acquisisce il palazzo nel centro di Londra. Il 15 agosto 2018 Papa Francesco nomina il nuovo Sostituto della Segreteria di stato, mons. Edgar Peña Parra, al posto di Angelo Becciu, divenuto Prefetto per le Cause dei Santi e cardinale. Dello scandalo Bergoglio ne parlò nel 2019 è la prima volta che in Vaticano la pentola viene scoperchiata da dentro e non da fuori” disse sottolineando il buon funzionamento del sistema di controllo messo in piedi ai tempi di Benedetto XVI. Il 24 settembre 2020 il cardinale Becciu, Prefetto della Congregazione dei Santi, viene rimosso dall'incarico, perdendo anche le prerogative di cardinale. La decisione del Papa arriva a seguito delle risultanze dell'inchiesta, da cui – secondo le rivelazioni dell'Espresso – risulterebbero delle distrazioni di fondi dell'Obolo a favore di una cooperativa diretta dal fratello di Becciu in Sardegna. I fatti si riferiscono al periodo in cui il prelato era Sostituto della Segreteria di Stato, e quindi “gestore” del tesoretto di oltre 700 milioni, investito in parte nell'immobile di Sloane Avenue. Il giorno seguente Becciu convocò una conferenza stampa nella quale si dichiarava estraneo a qualsiasi addebito.

BECCIU, IO VITTIMA DI MACCHINAZIONE DIMOSTRERO' MIA INNOCENZA

"Sono vittima di una macchinazione ordita ai miei danni, e attendevo da tempo di conoscere le eventuali accuse nei miei confronti, per permettermi prontamente di smentirle e dimostrare al mondo la mia assoluta innocenza". Lo afferma in una nota il cardinale Angelo Becciu, dopo il rinvio a giudizio nell'inchiesta sui fondi della Segreteria di Stato. "In questi lunghi mesi si è inventato di tutto sulla mia persona - prosegue - esponendomi ad una gogna mediatica senza pari al cui gioco non mi sono prestato, soffrendo in silenzio, anche per il rispetto e la tutela della Chiesa, a cui ho dedicato la mia intera vita". nel comunicato Becciu sottolinea ancora "Solo considerando questa grande ingiustizia come una prova di fede riesco a trovare la forza per combattere questa battaglia di verità. Finalmente sta arrivando il momento del chiarimento, ed il Tribunale potrà riscontrare l'assoluta falsità delle accuse nei miei confronti e le trame oscure che evidentemente le hanno sostenute e alimentate".


GLI ALTRI IMPUTATI E REATI CONTESTATI

Il processo che si aprirà il 27 luglio riguarderà don Mauro Carlino (già segretario del Sostituto della Segreteria di Stato), Enrico Crasso (l’uomo della finanza che da decenni aveva in gestione gli investimenti della Segreteria di Stato), Tommaso Di Ruzza (già direttore dell’Aif, l’Autorità di Vigilanza Finanziaria), Cecilia Marogna (la donna che ha ricevuto considerevoli somme dalla Segreteria di Stato per svolgere presunte azioni di intelligence), Raffaele Mincione (il finanziere che fece sottoscrivere alla Segreteria di Stato importanti quote del fondo che possedeva l’immobile londinese al n. 60 di Sloane Avenue), Nicola Squillace (avvocato coinvolto nella trattativa per far subentrare Torzi a Mincione), Fabrizio Tirabassi (minutante dell’Ufficio amministrativo della Segreteria di Stato), Gianluigi Torzi (il finanziere chiamato ad aiutare la Santa Sede ad uscire dal fondo di Mincione) e René Brülhart (già presidente dell’Aif). Il Vaticano ha deciso di procedere anche nei confronti di HP Finance LLC, di Sogenel Capital Investment, di Prestige Family Office SA, tutte e tre le società sono riferibili ad Enrico Crasso, al quale l’accusa contesta il reato di truffa e di Logsic Humanitarne Dejavnosti, D.O.O., riferibile a Cecilia Marogna, alla quale l’accusa contesta il reato di peculato.






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