Venezia 72, Riccardo Scamarcio, un papà in Mostra

Venezia 72: Riccardo Scamarcio, un papà in Mostra

Venezia 72: Riccardo Scamarcio, un papà in Mostra


11 settembre 2015, ore 12:17

L'attore presenta "La prima luce"

"Mettermi in gioco: sempre, quando inizio un film, penso di volerne fare uno che resti. Vincenzo mi ha letto negli occhi la fame di giocare seriamente, e la mia necessità è stata più che soddisfatta". Parola di Riccardo Scamarcio, che porta ai Venice Days di Venezia 72 "La prima luce", un film drammatico diretto da Vincenzo Marra che tocca il tema scottante della sottrazione di minori e dell’affido internazionale.
Protagonista, Scamarcio interpreta un avvocato a Bari, con una compagna latinoamericana (Daniela Ramirez, attrice cilena) e un figlio (Gianni Pezzolla) che adora: la donna non ce la fa più, vuole tornare nel proprio Paese con il bambino, ed è un desiderio che infine realizzerà...

Marra ricorda che “sono mille i bambini sottratti solo in Italia ogni anno, l’85% da parte delle madri, ma qui non contrappongo padri e madri, uomini e donne, penso però che oggi, nel 2015 un uomo, un padre possa amare e curare un bambino come una madre”. Sulla stessa lunghezza d’onda Scamarcio, che non è ancora padre nella vita, è “figlio, inevitabilmente: il rapporto con mio padre è molto importante per me, e attraverso gli occhi di mio padre ho guardato Gianni nel film, ho fatto un transfert strano. E ho fatto appello alla mia memoria, ho ripescato delle sensazioni, che puoi provare pur non avendo figli: del resto, anche un film può essere considerato un figlio".

Sulla preparazione al ruolo, Scamarcio rivela di “aver incontrato Vincenzo ancor prima di leggere la sceneggiatura: mi sono sentito studiato e analizzato, ma ho colto nei suoi occhi la necessità autentica di raccontare questa storia. Ha avuto un approccio non convenzionale con me, molto diretto, senza mezzi termini, siamo andati dritti al punto”. E prosegue, “ho incontrato dei padri che hanno vissuto questa esperienza, il mio mestiere è immedesimarsi e l’ho fatto così bene che a Santiago del Cile ho avuto reazioni inaspettate, un vero smarrimento. La recitazione ha questo potere, può trascendere la realtà".

Di Federico Pontiggia e CINEMATOGRAFO.IT per tutte le info consulta la scheda completa

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