Venezia 72, Valerio Mastandrea, Nel nome di Caligari

Venezia 72, Valerio Mastandrea: "Nel nome di Caligari"

Venezia 72, Valerio Mastandrea: "Nel nome di Caligari"


08 settembre 2015, ore 08:53 , agg. alle 14:52

L'attore è produttore di "Non essere cattivo" fuori concorso e ultima attesa opera del compianto regista

A Venezia 72 è stato presentato "Non essere cattivo", film fuori concorso e l’ultima attesa opera del compianto Claudio Caligari, regista che in trentadue anni di carriera è riuscito a realizzare solamente tre opere. Dopo Amore tossico (1983) e L’odore della notte (1998), entrambi cult-movie, il regista di Arona è tornato a Ostia per raccontare la storia di Cesare (Luca Marinelli) e Vittorio (Alessandro Borghi). Siamo nel 1995, gli anni delle droghe sintetiche e della sniffata facile: i due, amici da una vita, figli della strada, conducono le loro giornate all’insegna dello sballo, da garantirsi attraverso spaccio e rapine. Proveranno a cambiare, a trovare un lavoro vero, ma quando certi contesti finiscono per stritolarti diventa sempre più difficile riuscire a Non essere cattivo…
Il film, che Caligari è riuscito a completare prima della morte, avvenuta il 26 maggio, è venuto alla luce anche, e soprattutto, grazie agli sforzi di Valerio Mastandrea, qui produttore: “Io ho semplicemente acceso la macchina, che era rimasta senza benzina”, dice Mastandrea, che prova a smorzare le polemiche sul fatto che Non essere cattivo non sia stato selezionato in Concorso a Venezia: “So che Alberto Barbera inizialmente aveva pensato anche di metterlo in gara, poi sono state fatte valutazioni differenti. Ma va bene così: la cosa più importante era far sì che Caligari concludesse il film e che il film trovasse il suo percorso. Che parte da qui dall'8 settembre in sala”. Dove il film arriva, in circa 60 copie, distribuito da Good Films.

Interpretato anche da Silvia D’Amico e Roberta Mattei, Non essere cattivo chiude idealmente la trilogia di un cineasta verso il quale il cinema italiano ha forse qualche debito: “Ormai – conclude Mastandrea – è troppo tardi fare considerazioni sulla carriera di Claudio. Pensiamo che ha fatto tre film, che sono pochissimi, ma che resteranno sempre. Ha cinque copioni nel cassetto e di sicuro li tireremo fuori. Il suo cinema lo faceva lui e basta, certo, ma noi tenteremo di continuare a far conoscere le sue idee”.

Di Valerio Sammarco e CINEMATOGRAFO.IT per tutte le info consulta la scheda completa

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