Venezia 81, a Sigourney Weaver il Leone d’Oro alla carriera della Mostra del Cinema 2024

Venezia 81, a Sigourney Weaver il Leone d’Oro alla carriera della Mostra del Cinema 2024

Venezia 81, a Sigourney Weaver il Leone d’Oro alla carriera della Mostra del Cinema 2024   Photo Credit: Agenzia Fotogramma.it


28 giugno 2024, ore 17:00

Ha fatto il suo debutto cinematografico nel film di grande successo di Ridley Scott del 1979, Alien

È stato attribuito all’iconica attrice americana Sigourney Weaver il Leone d’Oro alla carriera della 81esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, presieduto da Pietrangelo Buttafuoco, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra, Alberto Barbera. Il riconoscimento sarà assegnato durante la kermesse che aprirà i battenti il prossimo 28 Agosto per proseguire sul Lido di Venezia fino al 7 Agosto.

“Sono davvero onorata di ricevere il Leone d’Oro alla carriera dalla Biennale di Venezia” ha dichiarato Sigourney Weaver nell'accettare la proposta. “Questo premio è un privilegio che condivido con tutti i registi e collaboratori con cui ho lavorato nel corso degli anni. Accetto con orgoglio questo riconoscimento, che celebra anche tutti coloro che hanno contribuito a dare vita a questi film”.


UN PONTE TRA CINEMA D’AUTORE E CINEMA MAINSTREAM

Il Direttore Alberto Barbera ha dichiarato: “Ha poche rivali un’attrice del calibro di Sigourney Weaver. Forte di un’importante formazione teatrale, ha conquistato il grande pubblico cinematografico con Alien, di Ridley Scott, diventando in breve una figura emblematica degli anni '80, nel corso dei quali ha coniato l’immagine di un’eroina senza precedenti per il genere d'azione, capace di reggere vittoriosamente il confronto con i modelli maschili che fino a quel momento avevano dominato nel cinema epico e avventuroso. Non contenta di aver aperto la strada a numerose altre epigone, l’attrice ha proseguito nella ricerca incessante di una propria identità costantemente rimessa in discussione, attraverso scelte che spaziano dal film di genere alla commedia, dal cinema d’autore a quello per bambini, sfuggendo alle etichette che l’avrebbero voluta confinata all’icona vittoriosa del periodo reaganiano. Nel ruolo di autentica collaboratrice piuttosto che di semplice strumento plasmabile dalle mani di un regista, ha contribuito al successo dei film di James Cameron, Paul Schrader, Peter Weir, Michael Apted, Roman Polanski, Ivan Reitman, Mike Nichols, Ang Lee e molti altri, riuscendo ogni volta a imprimere alla propria carismatica presenza il segno indelebile di una figura complessa, talvolta contraddittoria, sempre autentica. Dotata di un grande temperamento, capace di muoversi con delicatezza ma senza fragilità, ha imposto un’immagine di donna sicura e determinata, dinamica e tenace, non senza lasciar trapelare, con sfumature sempre diverse, una sensibilità femminile di intenso magnetismo. Il Leone d’Oro alla carriera è il doveroso riconoscimento a una star che ha saputo costruire ponti fra il cinema d’autore più sofisticato e i film che dialogano con il pubblico in forma schietta e originale, senza mai rinunciare a essere se stessa”.


DA SCOTT A SCHRADER PASSANDO PER CAMERON

Sigourney Weaver è un’attrice tre volte candidata all'Oscar e vincitrice di un BAFTA e di un Golden Globe, che ha saputo creare una serie di personaggi memorabili, sia drammatici che comici, che vanno dalla Ripley di Alien, alla Dian Fossey di Gorilla nella nebbia fino alla Gwen/Tawny di Galaxy Quest. Nel corso degli anni, ha ottenuto il plauso del pubblico e guadagnato consensi come una delle attrici più versatili sia sul palco, sia sullo schermo. Alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia sono stati presentati in anteprima i seguenti film interpretati da Sigourney Weaver: Aliens- Scontro finale (1986) di James Cameron, Dave – Presidente per un giorno (1993) di Ivan Reitman, Infamous – Una pessima reputazione (2006) di Douglas McGrath, Master Gardener – Il maestro giardiniere (2022) di Paul Schrader.


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