Vent'anni fa la strage di Linate, nel più grave incidente aereo in Italia morirono 118 persone
Vent'anni fa la strage di Linate, nel più grave incidente aereo in Italia morirono 118 persone
08 ottobre 2021, ore 08:30
L'8 ottobre 2001 scontro in pista tra un MD87 della Sas e un Cessna privato; all'aeroporto di Milano morirono 118 persone; a causare la tragedia furono la nebbia, la segnaletica insufficiente, la mancanza del radar di terra e l'errore del pilota del piccolo jet. Questo è il racconto di chi arrivò a Linate pochi minuti dopo l'incidente
IN DIRETTA DA LINATE
Quella mattina di vent’anni fa, io c’ero. Abitavo non lontano da Linate e dalla redazione mi chiamarono poco dopo le otto. Era appena uscita una agenzia di stampa che parlava di un non meglio precisato incidente all’aeroporto, sembrava una cosa da poco. Ma decidemmo comunque di andare a dare un’occhiata. Guidando verso Linate, effettuai un primo collegamento telefonico con Non Stop News. Ed ero in diretta quando, uscito dalla tangenziale, imboccai viale Forlanini e mi trovai di fronte un muro di nebbia, che in città non c’era. Eccolo il primo indizio. Pochi secondi più tardi, venni superato da una fila di ambulanze, che viaggiavano veloci sulla corsia preferenziale solitamente riservata a bus e taxi e che entrarono nel recinto aeroportuale attraverso un cancello secondario. Eccolo il primo brutto segnale. Che diventò bruttissimo pochi minuti più tardi: nessuna ambulanza ripartiva, restavano tutte lì, ai bordi di una pista inghiottita dalla nebbia. Non c’era nessuno da soccorrere, erano tutti morti. A un certo punto, a metà mattina, la nebbia iniziò a diradarsi, e i contorni della tragedia furono chiari. All’interno del terminal vene allestita una sala stampa, dove il caposcalo forniva ai giornalisti gli ultimi aggiornamenti. In una saletta attigua, erano stati convocati i parenti delle vittime: ricordo ancora la loro angoscia, il loro sguardo incredulo e addolorato. Per fortuna nessuno di noi mise loro un microfono sotto la bocca.
IL PIU' GRAVE DISASTRO AEREO IN ITALIA
118 morti. Il più grave incidente aereo mai avvenuto in Italia. Che poi, più che altro, fu un incidente stradale, uno scontro in pista tra due aerei. Uno era un MD87 della compagnia scandinava SAS, era in partenza per Copenhagen, con 110 persone a bordo. L’altro era un jet privato, un Cessna sul quale c’erano 4 persone. Altre quattro vittime si registrarono nell’edificio del deposito bagagli, colpito dall’aereo della SAS ormai fuori controllo. Il volo di linea stava prendendo la rincorsa per il decollo, mentre staccava da terra si trovò di fronte il piccolo aereo privato, che a causa di un equivoco era entrato “contromano” in pista. Inevitabile e fatale l’impatto. Il Cessna aveva ricevuto istruzioni dalla torre di controllo per percorrere il raccordo R5, che non attraversa la pista di decollo; per errore il pilota imboccò invece il raccordo R6, probabilmente disorientato dalla nebbia e non certo aiutato dalla scarsa segnaletica. L’assenza di un radar di terra impedì ai controllori di volo di accorgersi dell’errore.
PASSI AVANTI SULLA SICUREZZA
Come spesso accade in ambito aereo, il sacrificio delle vittime non è stato del tutto vano e quanto accaduto ha contribuito a migliorare la sicurezza. La presidente del Comitato Otto Ottobre, Adele Scarani Pesapane nell’incidente di Linate perse il marito e ora evidenzia che “sul fronte sicurezza abbiamo raggiunto traguardi inimmaginabili e abbiamo anche ottenuto un protocollo di assistenza per i familiari delle vittime”. Oggi, alle 8.10, in tutti gli aeroporti nazionali è stato osservato un minuto di silenzio in memoria delle 118 vittime. In una nota, il presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma e il direttore generale dell’Ente Nazionale Aviazione Civile Alessio Quaranta hanno sottolineato l’importanza di questo omaggio: “ E’ un segnale importante per conservare e rinnovare la memoria e non lasciare che la polvere del tempo cada su eventi così rari”.