Vertice pace in Egitto. Meloni, efferatezza di Hamas da condannare ma no escalation del conflitto
21 ottobre 2023, ore 13:28 , agg. alle 17:23
E' stato riaperto temporaneamente il valico di Rafah per portare aiuti umanitari alla popolazione palestinese nella striscia di Gaza. Dopo il passaggio di alcuni camion è stato richiuso. Intanto Israele potrebbe lanciare nella prossima notte l'attacco di terra con l'obiettivo di arrivare a liberare gli ostaggi nelle mani di Hamas
È interesse di tutti che quello che sta accadendo a Gaza non si trasformi in conflitto più ampio, in una guerra di religione, lo ha detto la premier nell’intervento al vertice di pace in corso a Il Cairo. Giorgia Meloni ha aggiunto che l’obiettivo di Hamas era quello di creare un solco fra Paesi arabi, Israele e Occidente e che cadere in questa trappola sarebbe molto, molto stupido. Intanto il valico di Rafah è stato aperto per lasciar passare gli aiuti umanitari nella Striscia. A dirsi convinti che questi aiuti sono solo una goccia nell’oceano sono tanto l’Onu quanto lo stesso Hamas che parla di un convoglio limitato che non sarà in grado di cambiare il disastro umanitario che sta vivendo la popolazione. Ci sono medicinali per gli ospedali oltre a scorte di alimentari, acqua e materassi ma non carburante, vitale nella Striscia di Gaza. Una piccola boccata d’ossigeno arrivata mentre Tel Aviv potrebbe far scattare l’offensiva di terra già questa notte, e far partire così la caccia ai tunnel in cui si nascondono i terroristi di Hamas e dove potrebbero essere anche tenuti i 210 ostaggi israeliani nelle loro mani secondo il nuovo bilancio aggiornato dell’esercito.
MELONI, HAMAS DA CONDANNARE. NON CADIAMO NELLA SUA TRAPPOLA
L’efferatezza di Hamas è da condannare senza ambiguità. Quanto accade a Gaza non deve diventare uno scontro più ampio, ha dichiarato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Cairo, dove si sta svolgendo il summit per la pace. “La soluzione strutturale della crisi prevede l’istituzione di due Stati, con i loro rispettivi popoli – ha aggiunto – L'impressione che ho io, e lo dirò con la franchezza che mi è propria, è che per le modalità con le quali si è svolto fosse questo il vero obiettivo dell'attacco di Hamas: non difendere il diritto del popolo palestinese, ma costringere a una reazione contro Gaza che minasse alla base ogni tentativo di dialogo e creasse un solco incolmabile tra i paesi arabi, Israele, l'Occidente, compromettendo definitivamente pace e benessere di tutti i cittadini coinvolti, compresi quelli che si dice di volere difendere e rappresentare". Per Meloni cadere in questa trappola sarebbe molto, molto stupido.
VERTICE PACE INVOCA SOLUZIONE A DUE STATI E TREGUA UMANITARIA
E’ coro di voci quello che si leva dall’Egitto, dove è in corso il vertice di pace organizzato dal presidente al Sisi. Dobbiamo fare l’impossibile, dice la stessa Meloni, per trovare una soluzione strutturale che si basi sulla prospettiva dei due popoli e due Stati, una soluzione che deve essere concreta e deve avere una tempistica definita. Lo chiedono gli altri leader europei, da Michel a Sanchez, quelli del mondo arabo dal presidente egiziano al Re di Giordania. Sicurezza e pace si implementano solo con la soluzione dei due Stati per porre fine a quella che è l'occupazione di Israele, afferma il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, parlando al Summit per la pace a Il Cairo, insistendo anche sull’apertura di corridoi umanitari per l’ingresso dei soccorsi. Al valico di Rafah "ho constatato una catastrofe umanitaria. Aldilà del confine ci sono due milioni di persone tra cui bambini che necessitano di aiuti. Sono grato all'Egitto per il ruolo che ha avuto e lancio un appello ad una tregua umanitaria". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres sottolineando che "i diritti dei palestinesi sono legittimi" e che serve "una soluzione a due Stati".
MEDIA, USA E ALCUNI UE PREMONO SU ISRAELE PER RINVIO INVASIONE
Gli Stati Uniti e diversi governi europei stanno "discretamente" premendo su Israele affinché rinvii l'invasione di terra nella Striscia di Gaza, dopo il rilascio di due americane ieri sera da parte di Hamas, nel timore che l'operazione possa vanificare gli sforzi per la liberazione di altri ostaggi in un prossimo futuro. Lo ha detto un alto funzionario diplomatico israeliano a Times of Israel. I governi occidentali in questione, ha aggiunto la fonte, hanno tutti dei propri cittadini tra i dispersi nell'attacco del 7 ottobre e temono che, più tempo passa, più sarà difficile garantirne il rilascio. L'alto funzionario diplomatico ha inoltre precisato che questi Paesi non stanno chiedendo a Israele di non lanciare affatto l'invasione di terra, ma di aspettare per vedere se ulteriori sforzi diplomatici per gli ostaggi possano avere successo.