Via libera alla legge per cambiare sesso. In Scozia dai 16 anni, in Spagna già a 14 anni
Via libera alla legge per cambiare sesso. In Scozia dai 16 anni, in Spagna già a 14 anni Photo Credit: Fotogramma.it
23 dicembre 2022, ore 08:00 , agg. alle 09:37
La norma consente di cambiare la propria identità all’anagrafe, da maschio a femmina o da femmina a maschio. Non mancano le voci critiche
Da Madrid a Edimbugo, nello stesso giorno (ieri), i parlamenti hanno approvato una legge che estende i diritti delle persone transgender che permette a chiunque di richiedere la modifica della propria identità sui documenti. Una rivoluzione, la Spagna lo consente dai 14 anni in su -con il consenso dei genitori, la Scozia dai 16 anni.
LA SCOZIA APPROVA LEGGE GENDER FREE PIU' LIBERAL AL MONDO
Il parlamento locale di Edimburgo ha approvato il controverso Gender Recognition Act: progetto di legge senza precedenti a livello internazionale destinato a rendere più facile in Scozia il libero cambiamento anagrafico di genere sessuale. Rimosso il requisito per una diagnosi medica, la legge prevede fra l'altro di abbassare da 18 a 16 anni l'età minima per richiederlo. La legge ha suscitato non poche polemiche ed è stata criticata pure in ambienti liberal e da quella parte del movimento femminista che invoca la tutela della diversità biologica di genere fra donne e uomini: movimento all'interno del quale continua a far sentire con forza fra gli altri la propria voce la celebre scrittrice e attivista J.K. Rowling, madre di Harry Potter, inglese di nascita, ma fortemente legata alla Scozia.
SPAGNA: OK NUOVI DIRITTI PER PERSONE TRANSGENDER. LA LEGGE PASSA ORA AL SENATO
Il Congresso dei deputati spagnolo ha approvato una legge che contempla nuovi diritti per le persone transessuali, tra cui la possibilità di cambiare il sesso all'anagrafe senza autorizzazione giudiziaria o referti medici a partire dai 14 anni (dai 16 senza consenso genitoriale). La nuova "legge per la reale ed effettiva uguaglianza delle persone trans" contiene precetti a lungo rivendicati da diversi collettivi Lgtbi+, come la "depatologizzazione" di chi percepisce il proprio genere in modo diverso al sesso di nascita e la proibizione delle cosiddette "terapie di conversione". Inoltre, vengono riconosciuti il diritto di affiliazione alle coppie di donne lesbiche, senza necessità che sia stato contratto il matrimonio, e misure per favorire maggiormente le pari opportunità delle persone Lgtbi+. Anche qui non sono mancate le polemiche contro la legge, all’interno della stessa maggioranza di governo, in particolare sul riconoscimento dell'autodeterminazione di genere a minorenni. Per entrare in vigore, la norma dovrà essere approvata anche dal Senato.