03 maggio 2022, ore 07:24 , agg. alle 09:34
Il governo ha messo in campo misure per 14 miliardi di euro. Oltre alla proroga fino 8 luglio del taglio delle accise sui carburanti, previsto un bonus di 200 euro per dipendenti, partite Iva e pensionati con redditi sotto i 35 mila euro. Diventa retroattivo il bonus sociale per le bollette delle famiglie e viene esteso anche il credito di imposta per le imprese energivore
Sono ben 14 i miliardi di euro che il governo ha deciso di stanziare per venire in contro a famiglie e imprese, sempre più in difficoltà per gli effetti del carovita legato alla crisi energetica e alla guerra in Ucraina. Ieri il Consiglio dei ministri ha varato un decreto con un nuovo pacchetto di misure che si aggiunge ai 15 miliardi già stanziati in precedenza. “Nel clima di grande incertezza bisogna dare un senso di direzione e vicinanza a tutti gli italiani e le decisioni di oggi rappresentano bene quello che è la determinazione del governo che è il senso stesso del governo", ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa. Il premier ha anche assicurato che l’esecutivo è pronto a nuovi interventi nel caso di un peggioramento della congiuntura.
Le misure
Tra le misure varate ieri dal governo, oltre alla proroga fino all’8 luglio del taglio di 30 centesimi delle accise sui carburanti, previsto anche un bonus da 200 euro per alleggerire i redditi fino a 35 mila euro. Riguarderà i dipendenti, le partite Iva e i pensionati e sarò finanziato con l’incremento della tassa sugli extraprofitti delle grandi aziende energetiche, che passa dal 10 al 25%. Per le famiglie diventa retroattivo il bonus sociale per le bollette: eventuali pagamenti di somme eccedenti sarà automaticamente compensato in bolletta una volta presentato l'Isee. Arrivano anche aiuti per gli affitti (100 milioni di euro al Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione) mentre per le imprese ci sarà un'estensione del credito di imposta per le energivore e un fondo da circa 200 milioni di euro in aiuti a fondo perduto alle aziende con forti interscambi con le aree coinvolte nella guerra.
Le imprese e gli appalti pubblici
Il Governo interviene anche per far fronte alle difficoltà delle imprese che hanno preso appalti pubblici e che si trovano ad affrontare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, dei carburanti e dei prodotti energetici: Per questo vengono stanziati tre miliardi. Sarà compito delle Regioni aggiornare entro i prezzari e i maggiori importi che deriveranno dall'applicazione delle nuove tariffe saranno riconosciute alla stazione appaltante nella misura del 90%. Previsti anche 600 milioni destinati alle grandi città per raggiungere gli obiettivi del Pnrr. Sul fronte energetico arrivano anche le semplificazioni dei procedimenti di autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili