07 maggio 2021, ore 20:00
La città calabrese raccoglie il testimone di Chiari, vincitrice lo scorso anno, al termine di una competizione tra 23 città
E' Vibo Valentia la città vincitrice del titolo “Capitale italiana del Libro” per il 2021. A designarla è stato il ministro della Cultura Dario Franceschini dopo aver raccolto l'indicazione espressa da una giuria, presieduta da Romano Montroni. Vibo Valentia ha superato la concorrenza di Ariano Irpino, Caltanissetta, Campobasso, Cesena e Pontremoli. Alla città calabrese, tramite il Centro per il Libro e la Lettura, verrà conferito un contributo pari a 500mila euro per la realizzazione del progetto. “Vibo Valentia si è distinta per la qualità delle iniziative presentate, esposte con chiarezza, in cui si fondono rigore ed entusiasmo. L'idea di base nell'introduzione al progetto che ha vinto è di fare entrare prepotentemente il libro nella vita delle persone. Un concetto che siamo certi verrà tradotto in comportamenti virtuosi destinati a lasciare un'impronta duratura", si legge nella motivazione.
Vibo Valentia abbraccia l’esperienza della lettura
Dopo una competizione tra 23 città, sarà quest’anno Capitale del Libro. Vibo Valentia raccoglie il testimone di Chiari, in provincia di Brescia, comune scelto lo scorso anno dal Consiglio dei ministri, senza gara. "Vibo Valentia è la prima ad essere proclamata a frutto di una competizione. E' la prima volta che facciamo la proclamazione della Capitale Italiana del Libro, in base a una legge del Parlamento. L'anno scorso, come prevedeva la norma, non essendoci il tempo per seguire tutta la procedura, il Consiglio dei ministri ha conferito il titolo a Chiari ed e' stato un inizio molto importante". Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini.
Obiettivi del progetto lanciato da Franceschini
La "Capitale italiana del libro" è stata istituita dal ministro Franceschini nel 2020 per la promozione e il sostegno della lettura. Obiettivi principali del premio sono il miglioramento dell’offerta culturale, la crescita dell’inclusione sociale e il contrasto della povertà educativa, in considerazione delle esigenze della comunità locale di riferimento; il rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociali, nonché dello sviluppo della partecipazione pubblica; l’utilizzo delle nuove tecnologie, anche al fine del maggiore coinvolgimento dei giovani e di altre categorie a rischio di esclusione sociale e dalle innovazioni tecnologiche, quali gli anziani e i disabili; la promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori culturali e creativi.