Vigilanza per vignettista italiano di Charlie Hebdo. Indagini su hackeraggio del sito della rivista satirica

Vigilanza per vignettista italiano di Charlie Hebdo. Indagini su hackeraggio del sito della rivista satirica

Vigilanza per vignettista italiano di Charlie Hebdo. Indagini su hackeraggio del sito della rivista satirica Photo Credit: Fotogramma.it


Dopo le minacce social al giornale satirico francese Charlie Hebdo, le autorità italiane hanno deciso di alzare i livelli di vigilanza per un disegnatore italiano, della provincia di Arezzo, autore di una delle immagini pubblicate nel numero dedicato a Khamenei che ha scatenato l'ira di Teheran

Paolo Lombardi, 59 anni, è uno dei 35 vincitori del concorso bandito dalla pubblicazione francese e una sua vignetta è stata pubblicata nel numero dedicato al regime iraniano. Secondo quanto appreso le forze dell'ordine hanno avviato misure a tutela della sicurezza personale dell'uomo dopo le minacce via social. Ex operaio, ora pensionato, Lombardi è autore della vignetta che raffigura unadonna che orina sull'immagine dell'ayatollah Khamenei. Il suo disegno è stato pubblicato sulla prima pagina del numero speciale che commemora l'anniversario dell'attentato del 2015 contro la redazione di Parigi e che prende di mira le repressioni del regime di Teheran. Il disegnatore aretino è sotto l'attenzione speciale delle forze dell'ordine per il plausibile rischio di azioni sconsiderate. Nei prossimi giorni, sempre secondo quanto si apprende, la prefettura di Arezzo deciderà se adottare misure ancora più mirate.

IL CURRICULUM DI LOMBARDI

Lombardi ha già un curriculum riconosciuto nei giornali francesi avendo pubblicato vignette per Le Monde e Le Figaro. Su Charlie Hebdo spiega: "Ho partecipato a un concorso indetto dal giornale francese e ho scoperto poi di essere rientrato tra i 35 vignettisti scelti per la pubblicazione, addirittura in prima pagina". "Questa vignetta - prosegue - è frutto della mia indignazione per quanto accade in Iran. Considero la libertà di espressione fondamentale. Quasi tutti i disegnatori sono iraniani e rischiano più di me. Ho un'amica iraniana che non sento più". In passato, aggiunge "ho fatto un altro lavoro ma disegno da una vita. Sono spesso stato attaccato in precedenza, mi è successo per esempio per delle vignette su Erdogan. Ma vado avanti perchè attraverso la satira ho la convinzione di difendere anche la libertà". Di solito pubblica i suoi disegni online. Nel 2008 venne stampata una sua prima vignetta su Stern, poi sono arrivati i contratti con alcuni giornali olandesi, con la stampa turca e con un'agenzia francese che gli ha aperto la strada prima dei due quotidiani d'Oltralpe. Lombardi ha fatto vignette anche su Renzi, Meloni, Erdogan e molti altri esponenti della politica internazionale.

CHARLIE HEBDO SOTTO ATTACCO HACKER

A quasi otto anni dall'attentato contro la redazione del giornale satirico, il 7 gennaio 2015 nel cuore di Parigi, e in piena polemica con Teheran per le ultime caricature riguardanti il leader supremo Ali Khamenei, la giustizia francese ha aperto oggi un'inchiesta riguardante l'attacco informatico di cui è stato oggetto il sito web del giornale. La denuncia è stata presentata alla giustizia francese dalla stessa direzione di Charlie Hebdo. Ieri pomeriggio, il sito del giornale risultava accessibile ma non la sua boutique on-line. Intervistato da France Inter, Riss, il direttore del settimanale tra i pochi scampati all'attacco jihadista del 2015, aveva riferito di aver già subito "attacchi informatici dal Pakistan. Ma è un po' un classico per Charlie, dovevamo aspettarcelo. Se ormai è solo questo, non è tanto grave".

MINISTRA ESTERI FRANCIA, DA NOI ESISTE LIBERTA' DI STAMPA

"La libertà di stampa esiste" in Francia, "contrariamente a quanto sta accadendo in Iran". Lo ha affermato la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna poco prima dell'annuncio della chiusura dell'Istituto francese di ricerca in Iran (Ifri), dopo che il settimanale satirico Charlie Hebdo ha pubblicato vignette ritenute offensive nei confronti della guida suprema iraniana Ali Khamenei. La ministra ha poi ricordato che il reato di blasfemia non esiste in Francia. "La cattiva politica è quella seguita dall'Iran che pratica la violenza contro la sua stessa popolazione", ha poi aggiunto Colonna intervistata dal canale televisivo francese Lci.


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