25 marzo 2023, ore 10:36
In arrivo oltre mille top buyer da 68 Paesi
Tempo di Vinitaly. La fiera internazionale del vino italiano è in programma a Verona dal 2 al 5 aprile, una fiera sempre più orientata al business e all'internazionalizzazione. In arrivo oltre mille top buyer da 68 Paesi, tra cui Cina e Giappone. Delegazioni record dagli Stati Uniti, dal Canada e dal Sud America. Sarà questa l'impronta della 55esima edizione di Vinitaly, il più importante evento del settore, con la presenza di oltre 4mila aziende italiane. "Sarà un Vinitaly di servizio e sempre più funzionale alle esigenze delle aziende. Una evoluzione prevista dal piano industriale con l'obiettivo di potenziare ulteriormente l'identità e la centralità della manifestazione, oggi riconosciuta quale brand in grado di trainare la promozione del vino italiano a livello internazionale. Il risultato della campagna straordinaria di incoming realizzata quest'anno ci proietta verso il Vinitaly del futuro, leva per la competitività e la crescita di questo settore strategico del made in Italy". Così si è espresso il presidente di Veronafiere SpA, Federico Bricolo. "Abbiamo attuato un programma di investimenti eccezionali per potenziare il panel di top buyer a Verona. Garantire business e nuove opportunità commerciali per le aziende espositrici è la nostra priorità di azione. Stiamo lavorando per un Vinitaly sempre più orientato sulla domanda internazionale" ha sottolineato, a sua volta, l'amministratore delegato della SpA fieristica, Maurizio Danese, alla vigilia dell'attesissimo evento.
I dati del comparto del vino italiano migliorano di anno in anno
L'intera filiera vinicola oggi vale 31,3 miliardi di euro, impegna 530 mila aziende con circa 870 mila addetti. Questo settore di punta del made in Italy è passato negli ultimi dieci anni dal quarto al primo posto della bilancia commerciale con un export che vale ben 7,4 miliardi di euro. "Troppo spesso il vino non è considerato dalla comunità economica per la sua reale dimensione. Il settore, con le sue imprese, è cresciuto ed ha affinato la propria managerialità fino a diventare un capitale strategico del prodotto Italia. Siamo convinti che il vino sia una ricchezza straordinaria per l'Italia e che la strada per l'ulteriore crescita debba necessariamente passare dall'export", ha detto l'amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese.