
Vinitaly: nonostante i dazi confermati 3.000 buyer americani Photo Credit: agenzia fotogramma
03 aprile 2025, ore 12:30
Nonostante i nuovi dazi del 20% annunciati dal presidente Trump sul vino italiano ed europeo, 3.000 buyer americani non rinunciano al Vinitaly.
Il Vinitaly è la più importante fiera internazionale dedicata al vino e ai distillati. Ogni anno, a Verona, riunisce migliaia di produttori, distributori, importatori e appassionati del settore, diventando un punto d’incontro fondamentale per scoprire le nuove tendenze e stringere accordi commerciali.
Oltre agli stand espositivi, anche masterclass, degustazioni guidate e incontri con esperti arricchiscono il programma, offrendo agli operatori del settore strumenti concreti per affrontare le sfide del mercato globale.
Oltre a promuovere il vino italiano all’estero, al Vinitaly le aziende hanno l'occasione di confrontarsi sulle politiche internazionali e sulle strategie per affrontare le nuove sfide commerciali, come l’imposizione dei dazi USA. Per questo motivo, ogni edizione attira migliaia di esperti e professionisti da tutto il mondo, rendendolo un evento di riferimento del settore.
Vinitaly non perde l’interesse degli americani
A tale proposito, nonostante i nuovi dazi del 20% imposti dagli Stati Uniti sul vino italiano ed europeo abbiano creato preoccupazione tra i produttori e gli esportatori del settore, gli operatori statunitensi non rinunciano al Vinitaly. Questo dimostra che l’interesse per il vino Made in Italy rimane forte. La 57ª edizione della manifestazione, infatti, si terrà a Verona dal 6 al 9 aprile. Attesi 3.000 buyer provenienti dagli Stati Uniti. Un dato che conferma i numeri dello scorso anno.
Il direttore generale di Veronafiere, Adolfo Rebughini afferma che la presenza degli americani è una notizia incoraggiante sia per le aziende vinicole che per lo stesso Vinitaly. “ Viste le preoccupazioni del settore- sostiene Rebughini- mettiamo a disposizione delle organizzazioni la piattaforma di Vinitaly per facilitare eventuali accordi diretti tra imprese, associazioni italiane e importatori-distributori del nostro primo mercato di destinazione extra UE” . L'evento è diventato un punto importante per il mercato del vino in tutto il mondo, offrendo buone opportunità di affari anche in tempi difficili.
120 top buyer dagli Stati Uniti
All’interno della delegazione dei 3.000 operatori USA, alla fiera Vinitaly vi saranno anche 120 top buyer statunitensi, selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere e dall’ ICE (Istituto per il Commercio Estero), provenienti prevalentemente da Texas, Midwest, California, Florida e New York, regioni dove il consumo di vino italiano è in continua crescita e dove i distributori cercano sempre nuove etichette da proporre sul mercato.
Secondo il programma della fiera, gli operatori americani saranno protagonisti di una serata di networking a loro dedicata l'8 aprile al Palazzo della Gran Guardia, in cui sarà presentata anche la prossima edizione di Vinitaly USA, che si svolgerà a Chicago il 5 e 6 ottobre. Questo evento americano rappresenta un’ulteriore opportunità per le aziende italiane di entrare in contatto con importatori e distributori d’oltreoceano, in un momento in cui il mercato USA è strategico per l’export del settore vinicolo.
Un segnale positivo per l’export italiano
Nonostante i dubbi sui nuovi dazi, la grande partecipazione americana al Vinitaly mostra che il vino italiano è ancora molto apprezzato negli Stati Uniti. Il settore, pur consapevole delle difficoltà, si concentra sulla qualità, sulla tradizione e sul punto di forza del Made in Italy per superare le nuove difficoltà commerciali e mantenere l'interesse degli importatori.
Molti esperti dicono che il vino italiano ha un vantaggio grazie alla sua grande varietà e al crescente interesse dei consumatori americani per prodotti di qualità, biologici e locali. Il mercato USA sta cambiando e le nuove generazioni sono sempre più attratte dai vini italiani di qualità medio-alta, apprezzando la tradizione e le storie dietro i produttori.
Vinitaly quindi non è solo una vetrina importante per le cantine italiane, ma anche un’occasione fondamentale per trovare nuove strategie di vendita e affrontare le sfide globali con strumenti pratici.