Vino, passa la linea italiana all’Europarlamento. Via i riferimenti al cancro in etichetta
16 febbraio 2022, ore 12:30 , agg. alle 14:10
C’è differenza tra abuso e consumo moderato. E non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro. Questa la principale modifica approvata a Strasburgo. Il settore in Italia vale 12 miliardi
L’ok della Plenaria alla modifica piano europeo è arrivato ieri sera. Dal testo è stato cancellato anche il riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta, sulla scia degli allarmi che si trovano sui pacchetti di sigarette, e introdotto l'invito a migliorare l'etichettatura delle bevande alcoliche con l'inclusione di informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol. Passano in Aula gli emendamenti depositati dagli eurodeputati della "maggioranza Ursula" Paolo De Castro (Pd, S&D), Herbert Dorfmann (Svp, Ppe) e Ire'ne Tolleret (Renaissance, Renew) a testimonianza del dissenso trasversale emerso a Strasburgo sul piano anti-cancro Ue relativo al consumo di vino. Bocciato anche l'emendamento che modificava il riferimento al ricorso alla tassazione tra le opzioni per scoraggiare il consumo nocivo di bevande alcoliche. Il voto finale sulla totalità della relazione sul piano anti-cancro Ue è previsto nel primo pomeriggio.
COLDIRETTI, IN ITALIA IL SETTORE VALE 12 MILIARDI
Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ringraziare per il lavoro di squadra i parlamentari italiani per la difesa di un settore che vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone spiega “Il Parlamento Europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino le cui prime tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.c". L'Italia è il primo produttore ed esportatore mondiale di vino con le bottiglie Made in Italy che - sottolinea la Coldiretti - sono destinate per circa il 70% a Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 76 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% per i vini da tavola. Il consumo pro capite in Italia - conclude - si attesta sui 33 litri all'anno.
PATUANELLI, CI SIAMO OPPOSTI A STRUMENTALIZZAZIONI
"Ci siamo opposti alle strumentalizzazioni e, ancora una volta, al tentativo di etichettare le nostre eccellenze in maniera fuorviante, con improbabili bollini neri. Non ci stancheremo mai di ripetere che la cultura alimentare non può essere omologazione e condizionamento". Così su Fb il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli sottolineando che "al Parlamento europeo, nel voto sulla relazione sul Piano di azione anti-cancro, sono stati approvati gli emendamenti co-firmati e sostenuti dal Movimento 5 Stelle Europa che introducono la differenza tra consumo nocivo e moderato di vino e non il consumo in se.
ASSOENOLOGI, SALVATA STORIA MILLENARIA ITALIANA
"L'Europarlamento ha salvato la storia millenaria del vino italiano": a dirlo è il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella. "Finalmente - afferma Cotarella - è stato inserito che c'è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in se' a costituire fattore di rischio per il tumore. Esprimiamo soddisfazione anche per la decisione di avere tolto dal testo il riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta". "Accettiamo di buon grado, invece - dice l'enologo - l'invito a migliorare le etichette con l'inclusione di informazioni sull'uso moderato e responsabile di alcol, cosa che facciamo da sempre. Le modifiche apportate al Piano della Commissione Beca sono il frutto di una sinergia importante tra tutti gli attori del mondo del vino, che in questi mesi non hanno mai ceduto all'idea di dover accettare l'ipotesi di accostare un buon calice al rischio cancro".