07 ottobre 2024, ore 17:00
E' scattato il fermo di un 19enne e 21enne a seguito all'emissione di biglietti aerei. I due giovani sarebbero accusati di violenza e di revenge porn
Risale alla notte di Ferragosto la violenza sessuale ai danni di una donna di 30 anni a Genova dopo una serata in discoteca, in Corso Italia, il lungomare del capoluogo ligure. Il fermo è scattato per due giovani di 19 e 21 anni perché uno dei due aveva acquistato biglietti per l'estero, lasciando pensare a un tentativo di fuga.
IL RACCONTO DELLA DONNA
La 30enne aveva raccontato la sua drammatica esperienza al centro anti violenza dell’ospedale Galliera di Genova, dove era stata trasportata la notte degli eventi. Due uomini che aveva conosciuto nel locale e con i quali aveva bevuto qualche drink a fine serata l’avevano scortata fuori dalla discoteca e portata in un luogo appartato. Dopo alcune avance, sarebbe partito l’assalto e poi la violenza. Dopo le visite di rito che avevano confermato lesioni riconducibili allo stupro, la 30enne aveva spiegato la dinamica dei fatti. Il racconto, secondo gli operatori del centro, era stato abbastanza confuso. La donna non sembrava lucida né in possesso delle sue facoltà, al punto di lasciar ipotizzare che fosse stata drogata dai suoi assalitori per facilitarne gli abusi.
LE CONFERME
A conferma da quanto descritto dalla vittima e a testimonianza dei fatti, ci sarebbero le immagini delle telecamere di videosorveglianza nei pressi del luogo dei fatti, che sono state sequestrate e sono tuttora al vaglio degli inquirenti a seguito della denuncia. Partite le indagini, sono stati controllati i telefonini dei due sospettati, dai quali sarebbero stati estratti video relativi alla serata con le prove della violenza. Gli investigatori, coordinati dal pubblico ministero Valentina Grosso del gruppo Fasce deboli, hanno dunque ipotizzato oltre al reato di violenza anche quello di revenge porn. Il fermo richiesto dalla pm è scattato perché uno dei due giovani aveva acquistato dei biglietti aerei per recarsi all'estero nei prossimi giorni. Gli investigatori hanno bloccato , dunque, i giovani per timore che potessero scappare e diventare irreperibili alle prossime indagini. I due sono adesso nel carcere di Pontedecimo a disposizione dell'autorità giudiziaria.