Questo matrimonio s'ha da fare. Dopo il pesante stop dovuto alla pandemia, per gli italiani torna la voglia di fiori d'arancio. È quanto certifica l’Istat in un report relativo al 2021, con tendenze che al momento sembrano confermate anche per i primi nove mesi del 2022.
IL PESO DEL COVID
Una contrazione pesante quella dell’intero settore wedding nel 2020, uno dei più colpiti dal Covid, tra restrizioni e timori che hanno spento l’entusiasmo di molti sposi. Sono tante le coppie che hanno scelto, così, di rinviare le nozze all’anno successivo. Ed ecco che nel 2021 sono stati celebrati, in Italia, 180.416 matrimoni, l'86,3% in più rispetto al 2020. Un aumento che però non è sufficiente per recuperare quanto perso l’anno precedente. A soffrire soprattutto i matrimoni religiosi, che seppur triplicati rispetto al 2020, sono in calo (-5,1%) rispetto al 2019. Più di un matrimonio su due infatti è celebrato con rito civile (54,1%).
CRESCONO LE UNIONI CIVILI
Tornano invece ai livelli pre pandemia le unioni civili. Nel 2021 sono state 2.148 le unioni tra coppie dello stesso sesso presso gli Uffici di Stato Civile dei Comuni italiani, con un aumento del 39,6% rispetto al 2020. Il 34,5% dei riti è celebrato nel Nord-ovest, seguito dal Centro (27,2%). Tra le regioni in testa si posiziona la Lombardia con il 21,8%; seguono Lazio (13,8%) ed Emilia-Romagna (10,1%).
PRIME NOZZE E MATRIMONI MISTI
Il 78,9% dei matrimoni ha riguardato prime nozze. A crescere soprattutto quelli con sposi in età tra i 30 e i 34 anni. Ma sono in aumento anche le seconde nozze che, in base allo stato civile degli sposi, vedono arrivare all’altare, come tipologia più frequente, coppie in cui lo sposo è divorziato e la sposa nubile (6,9%). Sono stati invece 24.380 i matrimoni che hanno coinvolto almeno uno sposo straniero (+29,5%).