13 giugno 2021, ore 15:11 , agg. alle 12:22
"In questa pandemia c’è bisogno di un’unica catena di comando: se frammenti la comunicazione i cittadini sono confusi, invece è necessario essere molto chiari: prendere delle decisioni basate sull’evidenza scientifica e comunicarle con coerenza e con chiarezza”, ha detto Ricciardi
Walter Ricciardi, consigliere scientifico del Ministro della Salute Speranza è stato intervistato su RTL 102.5 nel programma Non Stop News, dopo l'annuncio dello stop alle somministrazioni del vaccino AstraZeneca ai soggetti con meno di 60 anni, e mentre si continuerà a fare chiarezza su quanto accaduto a Camilla Canepa, la 18enne ligure morta dopo aver fatto il vaccino (ma al momento non risulta alcun tipo di correlazione tra il suo decesso e la vaccinazione).
"La decisione sul vaccino AstraZeneca cambia le carte in tavola"
“La campagna stava andando bene - ha detto Ricciardi -, questa decisione su AstraZeneca cambia le carte in tavola. C’era un aumento forte della protezione fra i cittadini e questo si vedeva direttamente con il calo della mortalità. In questa pandemia c’è bisogno di un’unica catena di comando: se frammenti la comunicazione i cittadini sono confusi, invece è necessario essere molto chiari: prendere delle decisioni basate sull’evidenza scientifica e comunicarle con coerenza e con chiarezza”.
"Giovani responsabili, ho molta fiducia in loro"
Il consigliere scientifico del ministro della Salute è intervenuto anche sul tema delle vaccinazioni ai giovani e degli open day organizzati in molte città italiane: “Io ho grande fiducia nei giovani, credo siano una generazione responsabile, poi chiaramente ci sono delle eccezioni. Ma noi sappiamo che sul totale della popolazione italiana, solo il 2/3% è anti vaccini. Non sono tra quelli che criticano: sono tra quelli che hanno sempre lavorato. Alla fine, quando gli italiani vengono chiamati a prendere decisioni responsabili, poi lo fanno sempre”.
"Si superi il regionalismo per trovare un nuovo equilibrio"
“Il servizio sanitario nazionale è un asset fondamentale - ha continuato Ricciardi -, che ha portato molti benefici al nostro Paese. È l’opera pubblica più importante che abbiamo e va preservata. La crisi ora si è abbattuta su un servizio sanitario nazionale purtroppo non adeguatamente sostenuto negli anni precedenti: pochi medici, pochi infermieri, pochi posti letto. Senza investimenti non si possono fare miracoli. E poi si deve superare il regionalismo e trovare un nuovo equilibrio”.