Willie Peyote a RTL 102.5: “Il mio nuovo disco è un invito all’azione e non vedo l’ora di cantarlo live”

Willie Peyote a RTL 102.5: “Il mio nuovo disco è un invito all’azione e non vedo l’ora di cantarlo live”
17 marzo 2025, ore 21:30
Nel corso di “The Flight”, il cantante ha presentato in diretta radiofonica per presentare “Sulla riva del fiume”, il nuovo disco uscito il 14 febbraio
Willie Peyote è stato ospite di RTL 102.5, in compagnia di Matteo Campese e La Zac, per presentare “Sulla Riva del Fiume”, il nuovo disco del cantante e rilasciato lo scorso 14 febbraio. Il disco è composto da 12 tracce che raccolgono la prima parte del progetto “Sulla Riva del Fiume” (pubblicato solo in digitale lo scorso anno) e 4 inediti, tra cui “Grazie ma no grazie”, brano in gara alla settantacinquesima edizione del Festival di Sanremo. “Sulla Riva del Fiume” chiude la trilogia Sabauda iniziata con “Educazione Sabauda” (2015) e proseguita con “Sindrome di Tôret" (2017). Peyote e la band hanno registrato in presa diretta e, sia come suoni che come attitudine, è stato un ritorno alle origini. Ai microfoni di RTL 102.5, Willie Peyote ha raccontato: «“Sulla Riva del Fiume” è il titolo del mio nuovo album e la citazione è presa dal fatto che è il luogo dove si aspetta qualcosa ed è un gioco sul fatto che a forza di aspettare e vedere passare il cadavere dei nemici, vedi passare anche il tuo. È un invito all’azione, però è anche un riferimento a un luogo mitologico di Torino, cioè i Murazzi del Po, che sono sulla riva del fiume ed è un luogo che per la musica torinese è molto importante. È riferito proprio al fatto che siamo tutti lì ad aspettare qualcosa, tutti parliamo dei nemici come se fossimo capi di stato. Intendo che non vale la pena stare ad aspettare troppo e non vale la pena di vivere così la vita, con questa attesa».
Sanremo 2025
Il cantante ha partecipato alla settantacinquesima edizione del Festival di Sanremo con il brano “Grazie ma no grazie”, e, nel corso di “The Flight”, WIllie Peyote ha raccontato la sua esperienza. «Me la sono vissuta molto bene, sono riuscito a vivermela con più leggerezza e tranquillità di quello che pensavo. Ho conosciuto un sacco di persone e mi sono proprio divertito. Mi è piaciuto farlo. Adesso qualunque cosa io chieda, la gente mi risponde con “Grazie ma no grazie”, come il titolo della mia canzone, ma non sono assolutamente pentito. Non so se sono stato bravo io, ma quello che ho ricevuto è stato quello che volevo, quindi mi è andata bene. Ho preso il meglio, sia come esperienza personale che il fatto che si sia capito cosa volevo dire e che sia arrivato bene». «Nel prendere il meglio intendo che è arrivato un pubblico più giovane di quello che avevo negli ultimi periodi e questo mi fa molto piacere, ma anche che si sia capito quello che avevo scritto e quello che volevo portare su quel palco. La cosa bella è ricevere davvero tanto amore e non puoi mai prevedere la portata di questo amore. Sanremo ti permette di metterti in contatto con tutta la nazione e di ricevere tanto affetto. Anche con i Jalisse c’è stato tanto amore, si sono resi disponibili per partecipare al videoclip ed è stata una bella esperienza anche quella. Loro comunque hanno avuto un grande senso dell’umorismo e disponibilità nei miei confronti e credo che la citazione dei Jalisse sia stato uno dei motivi per cui Carlo mi ha scelto, deve averlo fatto ridere» ha continuato l’artista torinese.
Il legame con Torino
«Quest’anno cade anche l’anniversario del disco “Educazione Sabauda”, che è uscito 10 anni fa esatti e faremo a Torino una data speciale per ricordare questo avvenimento, visto che comunque c’è sempre Torino nei dischi. Torino è meglio di quello che sembra e se la si conosce ha dei lati molto più accoglienti di quanto ci si possa aspettare ed è meno grigia di come viene percepita. È una città tranquilla, grande abbastanza e piccola abbastanza da poterci stare bene. Torino è sempre molto presente in qualche modo non cmi sono mai spostato da lì, i ragazzi hanno tutti sede lì e anche come fonte d’ispirazione.» ha rivelato Willie Peyote in diretta su RTL 102.5.
Tour
Durante “The Flight” si è parlato anche di live: «Adesso che è uscito il disco, voglio suonarlo dal vivo perché è un disco che parte suonato con la band e dobbiamo portarlo sul palco il prima possibile. Con la band giriamo in furgone ed è uno dei motivi per cui preferisco viaggiare con loro, perché da piccolo seguivo mio padre nei suoi piccoli tour fuori Torino, mi piaceva tanto viaggiare nel furgone. Lo trovavo un momento di collettività e di condivisione, quindi ci tengo a viaggiare in furgone con la band» ha rivelato il cantante.