25 settembre 2024, ore 15:04
Nella docu-serie di Neri dedicata alla morte della ragazza, che sostiene l'innocenza di Bossetti, sono state inseriti stralci di coversazioni telefoniche tra i genitori
La serie di Netflix fa discutere, Yara Gambirasio la tredicenne di Brembate di Sopra, scomparsa il 26 novembre 2010 a Brembate di Sopra fu ritrovata senza vita in un campo incolto di Chignolo D’Isola il 26 febbraio 2011. Oltre ogni ragionevole dubbio resta saldamente al numero 1 tra le serie più viste dagli utenti Netflix. La docu-serie creata e diretta da Gianluca Neri ha riacceso i riflettori sull’assassinio scatenando infuocate polemiche, in particolare per quanto riguarda il fronte degli innocentisti, sempre più convinti che Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo in tutti e tre i gradi di giudizio, sarebbe in realtà solo un capro espiatorio. Le cinque puntate hanno un taglio innocentista, ma hanno causato la reazione di quanti sostengono che siano state omesse, o riferite solo in parte, informazioni rilevanti.
La produzione sarebbe offensiva
Il risultato della serie viene giudicato offensivo per la vittima e i suoi familiari, i quali hanno scelto peraltro di rimanere del tutto estranei allo show, conservando, come hanno fatto dall’inizio della vicenda il più assoluto riserbo e il più totale silenzio. Anzitutto, la docu-serie Il Caso Yara – Oltre ogni ragionevole dubbio solleva un’accusa, ovvero che l’eventuale coinvolgimento di Silvia Brena, maestra di ginnastica di Yara, e del custode della palestra frequentata dalla ragazzina, Valter Brembilla, non sarebbero stati adeguatamente investigati. Poi si ricoda che le storie sentimentali di Bossetti e della moglie, sono state sottovalutate.Gianluca Neri, già autore della celebrata docu-serie SanPa, : Luci e tenebre di San Patrignano, non era del tutto estraneo alla vicenda, altro fatto omesso da Il Caso Yara. È , difatti l’uomo che nel luglio 2017 ha scoperto l’esistenza di una foto satellitare, scattata dal satellite WorldView-1 il 24 gennaio 2011, ovvero nel periodo compreso tra il giorno della scomparsa di Yara Gambirasio il 26 novembre 2010 a Brembate di Sopra e il giorno del ritrovamento del suo corpo senza vita in un campo incolto di Chignolo D’Isola il 26 febbraio 2011. Il suo nome è emerso dalle testate dell’epoca come Repubblica, che avevano coperto la notizia Per alcuni periti, la foto avrebbe una risoluzione troppo bassa per determinare l’assenza di un corpo. Neri, a partire dalla seconda udienza di appello presso il Tribunale di Brescia, nel luglio del 2017, ha presoparte al processo schierato tra i banchi della difesa. Secondo lui Yara fu uccisa in palestra, poi gettata nel campo.
I genitori pronti alla denuncia
I genitori di Yara Gambirasio vogliono denunciare Netflix per la docuserie uscita nel mese di luglio.. Fulvio Gambirasio e Maura Panarese, hanno incaricato gli avvocati di presentare un esposto al garante della Privacy. Secondo loro la riproduzione delle intercettazioni è stata «un'incursione» nella loro vita, senza che ci fosse una reale necessità e senza chiedere alcuna autorizzazione».