Zelensky, colloqui avanti nonostante le atrocità di Bucha. Macron, ok alle sanzioni. Rivelato il comandante russo responsabile del massacro
Zelensky, colloqui avanti nonostante le atrocità di Bucha. Macron, ok alle sanzioni. Rivelato il comandante russo responsabile del massacro
04 aprile 2022, ore 13:00
I negoziati oggi riprendono malgrado pesino come un macigno foto, video e immagini satellitari di quello che Varsavia definisce un genocidio
Non solo foto, video e immagini satellitari arrivano i primi racconti da chi è riuscito a fuggire da Bucha. Come quello dell’italiano Gianluca Miglietta, che parla dei bambini uccisi, delle macchine che saltavano in aria e racconta, mentre scappava con la sua famiglia, la paura dei cecchini nascosti dappertutto. Le scene tremende, di decine di cadaveri di civili abbandonati per strada, alcuni con le mani legate pesano come un macigno sui negoziati che dovrebbero riprendere oggi. A livello personale il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ammette quanto sia difficile tornare a parlare con i russi dopo le atrocità scoperte a Bucha. "E' difficile dire come, dopo tutto quello che è stato fatto, possiamo avere qualsiasi tipo di negoziato con la Russia. Questo è a livello personale. Ma come presidente, devo farlo. Ogni guerra deve finire" ha detto Zelensky alla CBS, citato dal Kyiv Independent. Borrell e Macron dicono sì a nuove sanzioni europee contro Mosca. Varsavia chiede una commissione internazionale per genocidio. La Russia parla di una "messa in scena provocatoria" da parte di Kiev per "interrompere i colloqui di pace" e "un complotto" degli Usa per incolpare Mosca e chiede di nuovo che si riunisca su questo il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
FONTI RIVELANO IDENTITA' COMANDANTE FORZE RUSSE A BUCHA
Secondo gli attivisti di InformNapalm l'unità militare 51460, 64a brigata di artiglieria motorizzata coinvolta in crimini di guerra a Bucha, sarebbe stata comandata dal Tenente Colonnello Omurbekov Asanbekovich, del quale si riportano anche i recapiti privati. A Bucha sono ormai centinaia le vittime - per lo più civili, uccisi a sangue freddo - scoperte in quello che è al momento il massacro più grave dall'invasione russa del 24 febbraio scorso.
LAVROV, A BUCHA MESSA IN SCENA DELL'OCCIDENTE. PESKOV, TESI KIEV NON REGGE
Scende in campo il ministro degli esteri russo Serghey Lavrov “La situazione a Bucha è una messa in scena dell'Occidente e dell'Ucraina sui social network” ha detto Lavrov all’agenzia Tass. Una provocazione, ha aggiunto Lavrov, che minaccia la pace e la sicurezza internazionale. A respingere le accuse è anche, di nuovo, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nel corso di una conferenza stampa. “La Russia respinge categoricamente qualsiasi accusa di coinvolgimento nel massacro di civili a Bucha, alle porte di Kiev” ha scandito. Accuse respinte al mittente, Pescov ha spiegato che i fatti e la cronologia di quanto avvenuto a Bucha non supportano la versione ucraina. Poi ha invitato i leader internazionali a non affrettarsi a giudicare. “I video di Bucha sono dei falsi”, ha aggiunto.
MACRON, DOPO BUCHA SI' A NUOVE SANZIONI UE
Emmanuel Macron sostiene che dopo le atrocità di Bucha è necessario intervenire con altre sanzioni. "Ci sono indicazioni molto chiare di crimini di guerra a Bucha, ed è più o meno stabilito che è stato l'esercito russo e quello che è successo richiede misure molto chiare". Macron aggiunge “Ci coordineremo con i nostri partner europei, in particolare con la Germania nei prossimi giorni” riferendosi a singole sanzioni e misure su "carbone e petrolio". Quanto al gas, la Germania nega per ora uno stop immediato. Il ministro Di Maio dice che l'Italia non porrà veti su sanzioni al gas russo.
KIEV, ANCHE OGGI CORRIDOI UMANITARI DALLA CITTA' DI MARIUPOL
Anche oggi sono previsti corridoi umanitari da Mariupol a Zaporizhia in auto, cioè privatamente, così come da alcune città della regione di Lugansk. Intanto 15 autobus sono già partiti da Zaporizhia per Mariupol. La delegazione della Croce rossa prevede di proseguire per Mariupol da Mangush con 7 autobus. Le autorità continuano a evacuare le persone dalle città di Severodonetsk, Popasna, Lysychansk, Rubizhne e dal Regione della Bassa Luhansk. Secondo l’ultimo bilancio dell’Onu sono 1.417 i civili uccisi, di cui 59 bambini. Il difensore civico ucraino, Denisova, corregge il dato delle vittime più piccole, i bimbi morti sono 161, 264 i feriti.