38° parallelo: il confine turbolento tra le due Coree. Dispetti e scortesie che piovono dal cielo

38° parallelo: il confine turbolento tra le due Coree. Dispetti e scortesie che piovono dal cielo

38° parallelo: il confine turbolento tra le due Coree. Dispetti e scortesie che piovono dal cielo Photo Credit: agenzia fotogramma


L'ultimo episodio del difficile rapporto tra Corea del Sud e del Nord risale a questa mattina: volantini su Pyongyang con le foto di gadget e abiti costosi del dittatore e di sua figlia. La sorella di Kim: vi distruggeremo!

Tensione sul 38° parallelo.

RAPPORTI DIFFICILI NEL TEMPO

La penisola coreana si allunga nel mar Cinese Orientale, piccola porzione interna dell’Oceano Pacifico, ed è stretta tra il Giappone e la Cina, i due giganti del dell’estremo oriente, che si guardano da sempre con ostilità e sospetto. La Corea è un’appendice attaccata al continente per un lembo confinante con il distretto cinese Liaoning, che per coincidenza, dà il nome alla portaerei che, proprio in queste ore, minaccia la sicurezza di Taiwan. La penisola è divisa in due Stati, il cui confine è marcato dal 38° parallelo e che è la traccia tangibile di due mondi che, fino al 1948, si incontravano proprio nello specchio di mare chiuso tra l’isola giapponese e la Cina continentale: era la linea di demarcazione militare tra le zone di occupazione sovietica e statunitense. Poi, divenne il confine tra le due nuove nazioni indipendenti: Corea del Nord e Corea del Sud. Le due realtà hanno seguito percorsi opposti, perché la loro genesi ha inciso fortemente sullo sviluppo dei due Stati.

LA COREA DEL NORD

Il Nord è un regime duro, la cui guida suprema è il dittatore Kim Jong-un. Un personaggio sul quale fioriscono miti e leggende proprio a causa della ristrettissima esposizione mediatica e della propaganda di regime che non racconta fatti, ma narra leggende funzionali agli interessi del momento. E poco si sa anche dei nordcoreani, delle abitudini e degli stili di vita, perché la globalizzazione li ha tagliati fuori dal binomio mondo/paese che è cifra stilistica della dimensione digitale. Poco si sa di loro, e poco sanno loro di noi.

IL SUD

La Corea del Sud è uno Stato emancipato, moderno e democratico, con alcune criticità, ma nessuno è perfetto. È una Repubblica Presidenziale, è la quarta economia più grande dell’Asia e l’undicesima del mondo. Ha dato i natali alla musica K-pop, ormai famosissima nel mondo intero ed è alleato affidabile dell’occidente, insieme al Giappone.

I CONTRASTI

È facile immaginare quanta distanza, non geografica, corra tra le due tipologie di coreani. Da sempre in contrasto tra loro, con minacce talvolta esplicite, talvolta meno e una frizione a bassa intensità, ma permanente. Epocali furono i palloni aerostatici lanciati dal regime nordista oltre il parallelo pieni di escrementi e spazzatura, che piombarono poco oltre il confine. Incredibilmente, si rivelarono efficaci per capire quale fosse la condizione di vita dei sudditi del Nord. Il contenuto fu analizzato e ne emersero risultati piuttosto impressionanti: i rifiuti erano indumenti malconci, rattoppati più volte, e molto usurati. Soprattutto biancheria intima e abbigliamento con materiali di qualità bassissima. Gli escrementi riflettevano l'immagine di una popolazione povera, mal nutrita e ammalata.

L'ULTIMO EPISODIO

Oggi, è andata in scena una nuova puntata di questa strana epopea tra fratelli litigiosi e tanto lontani tra loro. La sorpresa è arrivata sempre dal cielo, ma con mezzi più moderni e dalla direzione opposta: i sudisti hanno sguinzagliato dei droni che hanno rilasciato volantini  con immagini che hanno fatto infuriare il supremo. Alle 12 di questa mattina i piccoli elicotteri radiocomandati hanno fatto piovere su Pyongyang migliaia di piccoli poster che ritraevano Kim e sua figlia. Fin qui nulla di male, se non fosse che le foto mettevano in evidenza dei dettagli che hanno scatenato l’ira del regime. I particolari erano un orologio IWC Schaffhhausen del valore di 13 mila dollari e un giubbotto in pelle di Dior, anch’esso di grande valore. Il primo indossato dal dittatore, il secondo da sua figlia, Kim Ju Ae. Sotto le immagini erano riportate le liste di quanti chilogrammi di grano o riso si sarebbero potute comprare con i soldi spesi per l’acquisto dei costosi oggetti.

LE RISPOSTE

Lo scherzetto non è proprio andato giù alla propaganda, che lo ha reputato di cattivissimo gusto. Ma non si è fatta attendere la risposta del dittatore. Kim ha convocato una riunione di emergenza con i suoi principali funzionari militari e di sicurezza e ha accusato la Corea del Sud di provocazione inaccettabile, dunque ha ordinato un’azione militare immediata che servisse da deterrente e future sgradite manifestazioni. I militari hanno avuto ordine di far esplodere le strade intercoreane di raccordo tra le due Coree, lungo le coste orientale ed occidentale della penisola. La sorella di Kim Jong-un, Kim Yo-jong, sua consigliera e messaggera di sventure, ha minacciato "un orribile disastro, la distruzione di Seul" se dalla Corea del Sud arriveranno altri volantini. Per rispondere all’operazione senza inviare altri messaggi alla popolazione del Nord, i sudcoreani hanno sparato dei colpi nelle aree a sud della linea di demarcazione militare. E dopo tanta tensione, ora tutto è tornato tranquillo, fino al prossimo episodio.



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