Addio a Cicely Tyson, prima attrice nera a vincere nel 2018 l'Oscar alla carriera, sul set contro i pregiudizi
29 gennaio 2021, ore 13:00 , agg. alle 13:30
Chi ha amato quel capolavoro iconico e teneramente rivoluzionario che è “Pomodori verdi fritti alla fermata del treno”, film di Jon Avnet del 1991, la ricorderà sicuramente nei panni di Sipsey; pochi giorni fa aveva pubblicato un libro di memorie
Dalla moda al set, contro gli stereotipi e il razzismo
Cicely Tyson è morta oggi all'età di 96 anni, lo ha annunciato il suo manager Larry Thompson. Il suo debutto avvenne sulle pagine del magazine americano Ebony, dedicato alle persone di colore. Fu scoperta da un fotografo e approdò nel mondo della moda, ma vi rimase per poco. Il cinema e il teatro divennero ben presto la sua vita. Ha interpretato nel corso della sua lunghissima carriera innumerevoli ruoli, ma si è sempre rifiutata di interpretare parti di cameriere, drogate o prostitute, ruoli che giudicava un insulto per le donne di colore. La Tyson era nata nel 1924, nel sobborgo newyorchese di Harlem: la mamma era una cameriera e il papà un muratore, provenienti dai Caraibi. Ha sempre unito al suo talento, un chiaro impegno contro le discriminazioni e lo ha trasferito nelle innumerevoli declinazioni della sua attività. Dalla Sipsey di “Pomodori verdi fritti” fino alla protagonista di “Sounder” di Martin Ritt che le fece quasi vincere nel 1973 l’Oscar, passando per il teatro e la tv: nel 1974 vinse due premi Emmy per il film TV Autobiografia di Miss Jane Pittman, in cui interpretava una donna nera nata sotto la schiavitù che in vecchiaia visse i movimenti per i diritti civili degli anni Sessanta. Più di recente Tyson aveva recitato nelle serie House of Cards e Le regole del delitto perfetto. E’ stata tra le protagoniste de “La verità di Grace” , pellicola uscita a inizio mese, distribuita da Netflix. E' stata sposata con Miles Davis
Nel 1973 sfiora l’Oscar per “Sounder” di Martin Ritt
A Cicely Tyson sarà tributato il premio Oscar alla carriera nel 2018, a 93 anni, prima donna nera a riceverlo. L’attrice aveva già sfiorato la statuetta come migliore attrice protagonista nel 1973 per il film “Sounder”, un dramma sul razzismo ambientato negli anni Trenta del Novecento, in cui l’attrice impersona una madre-coraggio che si ritrova da sola a portare avanti una famiglia, dopo l’arresto e la deportazione del marito. La carriera di Cicely è stata ricca di premi e soddisfazioni anche in teatro. A Brodway è stata tra i protagonisti di 'The Blacks', atto unico del drammaturgo francese Jean Genet, di severa denuncia sociale. Decenni dopo, nel 2013 aveva vinto un Tony, il riconoscimento Usa dedicato al teatro, come protagonista di un revival di 'The Trip to Bountiful'.
Icona anti-discriminazioni, anche Michelle Obama l’ha ricordata
La sua intensa e ricca vita, Cicely l’aveva raccontata in un libro, “Just as I am” (“Così come sono”), pubblicato proprio qualche giorno fa. A ricordarla come “personificazione di bellezza, grazia, saggezza e forza” è in queste ore, tra i tanti, anche Michelle Obama, che su Twitter ha scritto: “Mi mancherà, ma sorrido pensando alle tante persone, tra le quali ci sono anche io, a cui ha insegnato a camminare un po’ più in alto , a parlare un po’ più liberamente , a vivere un po’ più come Dio voleva”.