Boccata d’ossigeno per il calcio italiano, alla Lega Serie A arrivano un miliardo e settecento milioni da fondi d’investimento

Boccata d’ossigeno per il calcio italiano, alla Lega Serie A arrivano un miliardo e settecento milioni da fondi d’investimento

Boccata d’ossigeno per il calcio italiano, alla Lega Serie A arrivano un miliardo e settecento milioni da fondi d’investimento


In questo momento di difficoltà economica, i presidenti della Lega Serie A hanno trovato un accordo unanime e hanno detto sì all’ingresso di fondi d’investimento; in arrivo un miliardo e settecento milioni

Evitare il crac

Il mondo del calcio sta pagando un tributo alto alla crisi economica provocata dal Covid. Sono spariti gli incassi derivanti dai biglietti dello stadio, sono crollate le vendite di magliette e di altri gadget ufficiali, le televisioni ricontrattano al ribasso il valore dei diritti per la trasmissione delle partite. Cristine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, anche questa mattina ha ribadito il concetto: il Covid colpirà severamente l’economia. E il mondo del pallone non fa eccezione. Nei giorni scorsi è arrivato il grido d’allarme di diversi dirigenti: andando avanti di questo passo, molte società sono a rischio fallimento.


Una boccata d’ossigeno

In questo contesto l’accordo raggiunto oggi dalla Legaserie A assomiglia a una autentica boccata d’ossigeno: i presidenti di Serie A si sono riuniti a Roma e hanno accettato all’unanimità l'offerta del consorzio di fondi di investimento CVC-Advent-Fsi, che entra così con il dieci per cento nella media company creata per gestire e commercializzare i diritti televisivi. E’ raro che i presidenti siano tutti schierati dalla stessa parte, evidentemente a mettere d’accordo tutti ci hanno pensato il miliardo e settecento milioni messo sul piatto. Per approvare questo nuovo ingresso sarebbero serviti 14 voti su 20; invece è stato en plein, con uno storico 20 su 20, che conferisce alla scelta un maggiore peso specifico. Ora serviranno un paio di mesi per compilare tutti i documenti ed espletare le formalità, il closing dovrebbe arrivare all’inizio del 2021. Il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino si è detto soddisfatto: “Ringrazio tutti i presidenti e i fondi di private equity che credono nella nostra industria e sono disposti a investire un miliardo e 700 milioni in questo periodo storico per avere il 10% della società che gestirà i diritti commerciali del campionato di calcio di Serie A”.


Valorizzare la serie A 

L’arrivo dei fondi in Lega significa aprire la strada a nuovi business, che serviranno per portare più soldi nelle casse delle società italiane, nella speranza che possano evitare il default. Al primo punto del programma resta la vendita dei diritti televisivi, con la cessione a una pluralità di piattaforme. Ormai non c’è più soltanto la televisione, le partite possono essere guardate in diversi modi; e da tutti si può ricavare un guadagno. La serie A poi andrà venduta sempre di più anche all’estero, l’obiettivo è tornare a essere un campionato cool, come la Liga spagnola o la Premier League inglese.

Chi sono i protagonisti

CVC Capital Partners è una società britannica fondata nel 1981, con sede principale a Londra, e specializzata in private equity. Con questa definizione si intende la tecnica di investimento consistente nel finanziare una società non quotata in Borsa, ma dotata di elevate potenzialità di crescita, per poi disinvestire con lo scopo di ottenere plusvalenze dalla vendita della partecipazione azionaria. Il soggetto che rileva la società o una quota di essa, introduce nuovi capitali, come nel caso della Lega: CVC, Advent e Fsi investiranno un miliardo e 700 milioni di euro per il 10% della A. CVC ha un patrimonio di 135 miliardi di euro gestiti anche grazie ai 23 uffici diffusi in tutto il mondo, ha anche precedenti esperienze nello sport, tra Formula 1 e il Sei Nazioni di rugby. Advent International è invece una società americana con base principale a Boston: 45 i miliardi di euro investiti in 360 investimenti. Ha 15 uffici in 12 paesi diversi. Fsi aggiungere una presenza italiana: ha sede a Milano ma oltre 3.000 aziende nel proprio perimetro di investimento. Come si può capire il calcio è sempre meno una faccenda di cuore e sempre più un elemento di business. Ma questo è l’unico modo per sopravvivere.  



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