21 dicembre 2023, ore 10:14 , agg. alle 10:42
Ora il fratello la sorella e i rispettivi compagni della giovane vittima di abusi sono finiti agli arresti domiciliari. Erano arrivati a invitare la ragazza a suicidarsi
FAMIGLIA NON PROTETTIVA
La casa, la famiglia: in teoria il porto sicuro dove rifugiarsi e trovare aiuto in caso di pericolo. Ma non è sempre così, anzi. Questa storia arriva dalla Calabria. Una giovane donna è vittima di abusi sessuali, decide di denunciare i presunti responsabili, tra cui il fidanzato e tre suoi amici. Parte una inchiesta, chiamata “Operazione Masnada” che porta all’identificazione di una ventina di uomini, alcuni anche minorenni, considerati colpevoli di abusi e violenze sessuali di gruppo; tra loro ci sono diversi appartenenti alle cosche legate alla ‘ndrangheta. La giovane vittima in famiglia non riceva solidarietà, tutt’altro.
VESSAZIONI E MINACCE
Quattro suoi familiari - cioè il fratello, la sorella e i rispettivi compagni – iniziano a vessare la ragazza, la attaccano perché ha presentato denuncia, la invitano caldamente a fare un passo indietro, a ritrattare le accuse, a smettere di collaborare con la giustizia. Arrivano persino a invitarla al suicidio. Tra i diversi episodi acclarati, è emerso come gli indagati avessero anche tentato di costringere la ragazza a sottoporsi ad una visita psichiatrica, con il chiaro intento di ottenere una certificazione medica attestante la sua non capacità di intendere e di volere, rendendone così inutilizzabili ed inattendibili le dichiarazioni. Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari, sono state effettuate anche perquisizioni personali e locali che hanno consentito di sequestrate dispositivi elettronici, informatici e telefoni cellulari.
AGLI ARRESTI DOMICILIARI
I quattro familiari ora sono stati arrestati e posti ai domiciliari dagli agenti della Polizia di Stato di Palmi e Reggio Calabria: sono accusati di reati di violenza o minaccia per costringere a commettere reato ed intralcio alla giustizia. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di un'ordinanza emessa dal Tribunale di Palmi