Chiusura forzata del Groucho Club di Londra. Dopo 39 anni calano le saracinesche nel locale delle celebrità
28 novembre 2024, ore 08:00
Aperto come alternativa ai gentleman club riservati agli uomini il Groucho chiude per un non meglio precisato "reato grave" avvenuto all'interno. Da lì sono passati Noel Gallagher, Kate Moss, George Michael e perfino Bill Clinton
A un passo dallo spegnere 40 candeline il Groucho Club, tra i più famosi del mondo, è stato chiuso su richiesta di Scotland Yard a causa di un "recente reato grave" avvenuto all'interno del locale e rischia di non riaprire più. Ma cosa è successo?
BOCCHE CUCITE E SPECULAZIONI
Non è dato sapere cosa sia avvenuto all’interno del locale, considerato il ritrovo di vip e star della musica e dello spettacolo. Le autorità del quartiere di Westminster hanno annunciato la sospensione della licenza dopo una richiesta arrivata da Scotland Yard senza comunque precisare cosa sia avvenuto nel club e qual è la natura del reato grave, in quanto le indagini sul fatto sono in corso. Tuttavia i tabloid britannici non hanno mancato di sottolineare l’identità anticonformista del Groucho: aperto nel 1985 come alternativa informale rispetto ai gentleman club riservati agli uomini, è stato a lungo il ritrovo segreto dove ricchi e famosi si dedicavano a "leggendari atti di dissolutezza", come si legge sul Sun, all'insegna di sesso, droga e alcol.
LA LUNGA LISTA DI VIP AMMESSI
Nel locale di Soho, dove fino a questo repentino provvedimento di chiusura arrivavano una cinquantina di richieste di ammissioni, sono passate tantissime celebrità. Fra i suoi soci il Groucho ha annoverato Cara Delavigne, Lily Allen, Ariana Grande, Rachel Weisz e Noel Gallagher, mentre Kate Moss e George Michael in passato ne animavano le serate e perfino l'ex presidente Usa Bill Clinton è ricordato come uno degli ospiti. Il club prende il nome dalla famosa battuta del celebre attore e comico Groucho Marx: “Per favore accettate le mie dimissioni. Non voglio appartenere a un club che accetti come soci persone come me”. Il locale potrebbe non doversi preoccupare più di vagliare le nuove candidature se sarà condannato a non riaprire.
UN CLUB ANTI DISCRIMINAZIONI
L'idea del Groucho Club venne all'editrice Liz Calder. Erano gli anni '80 e Londra pullulava di locali, tantissimi bar, pub e club privati maschili, in cui era possibile ritrovarsi a discutere, parlare, o passare semplicemente del tempo. In nessuno di questi luoghi era possibile l'accesso alle donne come ospiti, esempio plastico di ambienti in cui erano diffusi maschilismo e sessismo. In cinque anni riuscì a trovare circa 300 finanziatori che misero sul piatto 450mila sterline e a dare ai membri un luogo dove poter mangiare, bere e dormire in qualsiasi momento.