30 gennaio 2023, ore 12:30
Secondo la fondazione Gimbe, in Italia in una settimana i decessi per Covid sono diminuiti del 30%; la situazione è in miglioramento anche in Cina, ma il governo prolunga l'obbligo di test per i passeggeri in arrivo da Pechino. L'OMS predica ancora prudenza
C'ERA UNA VOLTA L'EMERGENZA
I numeri sono sempre più confortanti. L’emergenza sembra ormai un ricordo sbiadito: il Covid c’è ancora, ma adesso fa molta meno paura. La fondazione indipendente Gimbe oggi ha pubblicato il consueto report sulla diffusione dei virus. Ulteriore discesa dei casi di Covid-19 (-26,5%), dei ricoveri ordinari (-18,4%), delle terapie intensive (-9,7%) e dei decessi (-30,3%) negli ultimi 7 giorni. Sono questi dati relativi alla settimana 20-26 gennaio. Rispetto alla precedente, si registra una diminuzione dei nuovi casi (38.159 contro 51.888) e dei decessi (345 contro 495). In calo anche i casi attualmente positivi (251.970 contro 300.050), le persone in isolamento domiciliare (247.684 contro 294.820), i ricoveri con sintomi (4.081 contro 5.003) e le terapie intensive (205 contro 227). I nuovi casi, sottolinea Gimbe, diminuiscono in tutte le Regioni ad eccezione dell'Abruzzo (+4,4%): dal -9,4% della Provincia Autonoma di Bolzano al -46,9% del Molise.
CAUTELA SULLA CINA
Tutto è iniziato tre anni fa in Cina. E in Cina molto stava per ripartire con le recenti nuove ondate. Ma ora anche da Pechino arrivano rassicurazioni. Secondo le autorità locali, l’ondata di nuove infezioni "sta per finire e non c'è stata una ripresa significativa dei casi durante le vacanze del Capodanno lunare. Inoltre non è rilevata alcuna nuova variante dopo il 12 dicembre e anche il numero di decessi e casi gravi è in calo". Il governo italiano percorre comunque la strada della prudenza. Il ministro della salute Orazio Schillaci ha annunciato che si sta pensando di prorogare l’obbligo di test per i passeggeri in arrivo dalla Cina: “Stiamo pensando di procrastinare – ha detto il ministro Schillaci- fino 15 febbraio o a fine febbraio, per un po' la vogliamo procrastinare per maggiore sicurezza anche se i dati Covid nell'ultima settimana sono scesi molto”.
LA PRUDENZA DELL'OMS
La situazione sta sensibilmente migliorando, ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità chiede di non abbassare la guardia. Secondo l’OMS “la pandemia continua a costituire un'emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale. Siamo probabilmente in una fase di transizione, tuttavia il virus conserva la capacità di evolversi in nuove varianti con caratteristiche imprevedibili". Il Comitato di emergenza per il Coronavirus dell’OMS ha espresso pertanto la "necessità di migliorare la sorveglianza e la segnalazione di ricoveri e decessi per comprendere meglio l'attuale impatto sui sistemi sanitari".