12 luglio 2022, ore 18:30
Domenica 17 luglio sciopero di quattro ore dei controllori di volo e dei dipendenti delle compagnie low cost; il ministro Garavaglia chiede la precettazione, l'ENAV si schiera a difesa del diritto di sciopero. E in Europa continuano a esserci disagi, ritardi, cancellazioni
DECOLLO COMPLICATO
La voglia di tornare a viaggiare è forte. Dopo due anni di limitazioni dovute alla pandemia, questa è l’estate della ripartenza. In tutti i sensi. Ma per chi ha scelto l’aereo, le difficoltà non sono finite. Negli aeroporti si stanno vivendo giornate difficili, tra code, ritardi e cancellazioni. E la sensazione è che andremo avanti così per un mese abbondante. L’ultimo ostacolo tra i vacanzieri e le vacanze sono gli scioperi e sullo sfondo restano le difficoltà nel settore aeronautico a causa della carenza di personale. Il tutto mentre il caro petrolio spinge in alto anche le tariffe per i biglietti.
CI MANCAVANO GLI SCIOPERI
In Italia per domenica prossima, 17 luglio, è stato proclamato uno sciopero di 4 ore dei controllori di volo, che si asterranno dal lavoro nel pomeriggio, tra le 14.00 e le 18.00. La protesta coinvolgerà anche i dipendenti e i collaboratori delle compagnie low cost Ryanair ( con la controllata Malta Air), Easy Jet, Volotea. Come è facile intuire questa agitazione in un periodo così delicato rischia di creare fortissimi disagi ai passeggeri in partenza per le vacanze. Che magari da tempo attendono la possibilità di godersi un viaggio. E si può immaginare il rammarico del settore turismo, che dopo mesi di grande sofferenza, teme di vedere compromesso l’effetto ripresa.
IDEA PRECETTAZIONE
Per questo oggi è intervenuto il Ministro per il Turismo Massimo Garavaglia, che ha chiesto al garante degli scioperi di intervenire per limitare i disagi in un periodo così importante: si ipotizza una precettazione, o qualcosa di simile. Queste le parole di Garavaglia: “ Il garante adotti ogni iniziativa che ritiene opportuna, al fine di evitare disagi ad un settore in ripresa. Compresa la precettazione della categoria. Un'agitazione degli operatori del controllo aereo rischia di bloccare il settore economico più dinamico che sta trainando in buona parte la crescita del Paese. Bloccare il trasporto aereo significa bloccare il Paese, serve responsabilità”.
L'ATTACCO DI ITA
Ancora più diretto è stato il presidente della compagnia Ita Airways Alfredo Altavilla, che ha parlato di sciopero idiota: “Quello di domenica è uno sciopero che mi permetto di definire veramente idiota, va soltanto a danno dei cittadini. In questo momento in cui c'è tutto questo disagio nei voli aggravare la situazione con uno sciopero lo trovo veramente poco intelligente. Questo è un momento in cui dovremmo fare sistema”.
DIRITTO DI SCIOPERO
Non si è fatta attendere la risposta dell'ENAV, Ente Nazionale Assistenza al Volo: "Al di là delle valutazioni di merito che ogni azienda affronta nell'ambito delle proprie relazioni industriali, lo sciopero è un diritto costituzionalmente garantito e disciplinato dalle leggi. E' imprescindibile il rispetto per i lavoratori e le organizzazioni sindacali che li rappresentano nell'esercizio dei loro diritti”. Sacrosanto, ma ancora una volta siamo di fronte all’Italia dei tanti diritti e pochi doveri. E pochissimo senso di civismo e responsabilità.
CODE, RITARDI, CANCELLAZIONI
L’inatteso aumento del traffico aereo sta continuando a creare disagi, specie negli aeroporti del Nord Europa. Con la drastica riduzione dei voli durante la pandemia, compagnie aeree e società aeroportuali avevano operato tagli al personale. E ora non riescono a gestire la mole di lavoro e non fanno in tempo a formare altro personale. L’Italia è coinvolta di striscio, negli orari di maggior traffico capita di accumulare un po’ di ritardo. Sono messi peggio in Gran Bretagna, in Germania e soprattutto in Olanda, dove si registrano ritardi e cancellazioni. All’aeroporto di Amsterdam chiedono ai passeggeri di presentarsi con quattro ore d’anticipo rispetto all’orario di partenza del volo. Solo per accedere al terminal, bisogna percorrere un lungo serpentone, il che richiede circa due ore di tempo. La partenza, per molti, è davvero un miraggio.