23 luglio 2023, ore 12:13
Secondo le prime ipotesi degli inquirenti, Patrizio Baltieri avrebbe ucciso il fratello minore Edoardo al culmine di una lite. La tragedia è avvenuta nel quartiere San Massimo. Cinque anni fa il terzo fratello era morto per una malattia
LA DRAMMATICA SCOPERTA DEL PADRE
A fare la macabra scoperta è stato il padre dei due ragazzi. Tornato a casa ieri sera, ha trovato i cadaveri dei suoi figli. Patrizio Baltieri aveva 28 anni, suo fratello Edoardo ne aveva 24. Gli inquirenti, in queste prime ore, propendono per la tesi dell’omicidio-suicidio. Sarebbe stato il maggiore, Patrizio, a sparare al fratello al culmine di una lite, prima di togliersi la vita. Il corpo del 24enne era nel soggiorno di casa, in una pozza di sangue; l’altro in camera da letto, con un colpo alla testa. Accanto a lui una pistola, legalmente detenuta dalla famiglia. Una vicina di casa ha raccontato di aver sentito tre colpi ravvicinati, ieri sera intorno alle 19.00.
STESSA FAMIGLIA, NUOVA TRAGEDIA
Il dramma è avvenuto in una palazzina del quartiere San Massimo di Verona, una periferia tranquilla. In zona la famiglia Baltieri è conosciuta e stimata. Patrizio era uno studente universitario e si manteneva con qualche lavoretto. Edoardo viene dipinto come più irrequieto, qualcuno gli contesta frequentazioni un po’ al limite, ma nulla che lasciasse presagire un epilogo del genere. Cinque anni fa la famiglia era stata segnata da un’altra tragedia: il terzo fratello (Leo, era il maggiore) è morto a causa di una grave malattia. Un dramma che aveva segnato i genitori. Ora una nuova – duplice- tragedia che li lascia senza figli.
CAPIRE I MOTIVI DI QUELLA LITE
Sulla vicenda indaga la Squadra Mobile della Questura di Verona. Il sostituto procuratore incaricato dell’indagine è Carlo Boranga, che nelle prossime ore dovrebbe disporre l’autopsia sui due cadaveri. Il primo obiettivo da raggiungere è confermare l’ipotesi iniziale dell’omicidio suicidio. Poi si dovrà procedere per capire i motivi del litigio da cui è scaturita la tragedia. Verranno sentiti familiari, amici, conoscenti, vicini di casa. L’appartamento è tuttora sotto sequestro, a disposizione dell’autorità giudiziaria per eventuali ulteriori accertamenti.