11 marzo 2021, ore 14:00 , agg. alle 15:02
Per dieci anni sono stati protagonisti di un duopolio tecnico, ora Messi e Cristiano Ronaldo sembrano in parabola discendente; e non è scontato che il portoghese resti ancora alla Juve; confermato invece Andrea Pirlo
FUORI ANCHE MESSI
La Champions deve ancora entrare nel vivo. E i due campioni che per dieci anni si sono contesi il trono di miglior giocatore sono già tornati a casa. Dopo Cristiano Ronaldo è stato eliminato anche Leo Messi. Il tempo passa per tutti, le gerarchie calcistiche stanno cambiando. Naturalmente non sono imputabili a CR7 e alla Pulce tutte le difficoltà di Juventus e Barcellona, che sono più ampie. Ma stavolta i due campioni non sono riusciti a invertire la tendenza. Anzi, hanno avuto un ruolo attivo nella sconfitta. Il Barcellona aveva già compromesso le chances di qualificazione dopo essere stato travolto dal Paris St. Germain nella gara d’andata con un eloquente 4-1. Ieri sera Messi ha salutato la Champions segnando il gol dell’1-1, ma poi sbagliando il rigore sul quale i catalani avrebbero potuto tenere accesa la pazza idea di una clamorosa rimonta. E anche l’ultima istantanea di Cristiano Ronaldo fotografa un errore: quel saltare e girarsi in barriera che ha aperto la strada al gol di Sergio Oliveira su punizione. Il tutto al termine di una prestazione scialba, senza gol, belle giocate o buone occasioni create. E ora il futuro in bianconero è in discussione.
INCOGNITA CRISTIANO RONALDO
Cristiano Ronaldo è arrivato quasi tre anni fa con un obiettivo chiaro: consentire alla Juventus di fare l’ultimo passo verso la conquista dell’Europa. A lungo dominatrice in Italia, la squadra bianconera con Massimiliano Allegri aveva sfiorato per due volte la Champions, perdendo in finale nel 2015 e nel 2017. Dopo l’approdo del portoghese, il rendimento internazionale della Juventus non solo non è migliorato, ma è addirittura peggiorato: fuori nei quarti nel 2019, eliminazione agli ottavi nel 2020 e nel 2021, nell’ordine contro Ajax, Lione e Porto, non esattamente delle corazzate. L’insoddisfazione è reciproca: la Juventus si aspettava di più da CR7, Cristiano si lamenta del livello dei compagni di squadra. La società bianconera, come tutti, deve prestare attenzione ai conti e lo stipendio del portoghese pesa tanto, visto che percepisce 31 milioni di euro netti a stagione. Il contratto scade nel 2022, CR7 ha 36 anni e non di rinnovo non si parla. Lasciarsi alla fine di questa stagione non sarà semplice, ma non è nemmeno impossibile: radiomercato segnala qualche pista, Ronaldo potrebbe andare ad arricchire la collezione di figurine del Paris St.Germain, oppure sarebbe tentato dal ritorno al Manchester United; poi c’è sempre la possibilità di andare a fare bancomat nel campionato degli Stati Uniti, magari a Miami.
RIFONDAZIONE JUVE
Andrea Pirlo ieri ha ricevuto il Tapiro d’Oro e a Valerio Staffelli ha detto: “Spero di mangiare la Colomba”. Il tecnico bresciano sopravvivrà alla Pasqua, la Juventus con lui ha deciso di intraprendere un progetto a lungo termine. Andrea Agnelli già la scorsa estate era consapevole che Pirlo non aveva mai fatto l’allenatore, un periodo di rodaggio era messo in preventivo. Certo trovarsi a marzo fuori dall’Europa e in ritardo in campionato ha avviato un processo di analisi. Più sui giocatori che sull’allenatore: a fine stagione usciranno senatori come Buffon e Chiellini, possibile interruzione del rapporto anche con Morata Alex Sandro e Ramsey. Dybala è a rischio, come Bernardeschi. Obiettivo è rifondare partendo da giovani che abbiano già espresso qualcosa di positivo: Chiesa, Kulusevski, De Ligt, Bentancur, Arthur, Mc Kennie. La vecchia guardia sarà rappresentata da Bonucci, Szczesny, Cuadrado e Danilo. Il mercato in entrata dipende molto da quello che farà Cristiano Ronaldo.