“Hai figli?”, il questionario di assunzione genera polemiche
01 aprile 2022, ore 14:00
Un questionario pubblicato sul sito web della compagnia Neos Air ha scatenato molte polemiche per una domanda circa la presenza dei figli nella sezione dedicata alle caratteristiche che potrebbero implicitamente causare “impedimenti” allo svolgimento della professione
L’Enciclopedia Treccani definisce ossimoro una “figura retorica consistente nell'accostare nella medesima locuzione parole che esprimono concetti contrari”. "Lavoro e maternità" può essere un esempio? Dando uno sguardo ai recenti dati che riguardano l’occupazione femminile il dubbio viene e ormai sempre più spesso si accendono fari su tutte le realtà da cui potrebbero derivare discriminazioni di questo tipo. L’ultima polemica arriva da Somma Lombardo, in provincia di Varese, e ha coinvolto la compagnia Neos Air.
Il Questionario
Ad attirare l’attenzione dei sindacati un questionario pubblicato sul sito web della compagnia in occasione della campagna di reclutamento per hostess e steward. Tante le domande a cui occorreva rispondere “sì” o “no”: la presenza di tatuaggi vistosi, la capacità di nuotare bene o l’avere una vista limitata. Tutte caratteristiche giudicate importanti ai fini dell’assunzione per il ruolo oggetto di interesse. Tra queste, tuttavia, una ha scatenato le polemiche: la presenza o meno di figli.
"Anche essere madre o padre può essere un impedimento a diventare assistente di volo?" si chiedono i sindacati, come riporta anche 'Il Corriere della Sera'. A venir contestato non è tanto il contenuto della domanda (che si configura come legittima, per quanto non strettamente necessaria), ma la collocazione della stessa nella sezione dedicata alle caratteristiche che potrebbero implicitamente causare “impedimenti” allo svolgimento della professione.
Le polemiche
"Ci auguriamo che tale richiesta, che appare comunque evidentemente non rilevante ai fini del percorso selettivo, non venga in alcun modo utilizzata quale elemento discriminatorio attraverso il quale poter escludere i candidati”, osserva tra gli altri Alfredo Rosalba, segretario regionale Fit Cisl. "Le politiche del lavoro devono essere inclusive e mai, per nessun motivo, possano tendere a limitare il diritto inalienabile alla famiglia, arrivando eventualmente a ritenere la presenza di figli elemento ostativo all'ottenimento di un posto di lavoro".
Subito è arrivata la replica dell’azienda, riportata dal Corriere: “Non c'è alcun intento discriminatorio come dimostra un organico che comprende almeno una cinquantina di mamme, anche con due o tre figli”. Per quanto riguarda invece la posizione della domanda sulla prole all’interno del questionario, viene specificato che “si è sempre fatto così per una semplice ragione di funzionalità e velocità nell'elaborazione delle risposte”. La Neos ha successivamente aggiunto: “Se davvero può suscitare tanto fastidio e certi dubbi, allora si potrebbe provvedere a spostarla in un altro punto del questionario”.
L’occupazione femminile in Italia
Quando si parla di figli e lavoro, ormai sappiamo che a scontare le conseguenze più pesanti di questa compresenza sono le donne. A confermarlo i recenti dati pubblicati da Unicusano in occasione della Giornata internazionale della donna circa l’occupazione femminile in Italia nel 2022.
In appena un’azienda italiana su sei il management è femminile, e il dato scende al 2.6% se si prendono in considerazione le imprese gestite da giovani donne. I settori dove sono più presenti sono i servizi, ospitalità, ristorazione, agricoltura e pesca.
Nel corso della pandemia il tasso di occupazione femminile si è abbassato di oltre un punto percentuale, arrivando al 49% (contro una media europea del 62.4%). In particolare le regioni in cui il dato è più basso sono la Campania (28.7%), Calabria (29%) e Sicilia (29.3%).