I russi in piazza contro la guerra, le manifestazioni represse dalla polizia, oltre 15mila gli arresti
07 marzo 2022, ore 17:00
Almeno 15.000 cittadini in Russia sono stati arrestati per aver manifestato apertamente contro la guerra. Le poteste sono soffocate dalle forze dell’ordine.
La protesta dei cittadini russi contro la guerra voluta dal presidente Vladimir Putin continua. Così come gli arresti. Ben 15.000 dall’inizio delle manifestazioni. Migliaia di cittadini hanno protestato pacificamente anche durante il weekend in oltre 60 città del Paese urlando slogan filo Kiev. Ma queste manifestazioni “non autorizzate” sono state soffocate dalle forze dell’ordine, che in diversi casi hanno agito in maniera brutale contro chi è sceso in piazza pacificamente. In rete poi circolano diversi video della repressione dalla Polizia russa dove si vedono agenti utilizzare manganelli e dissuasori elettrici per fermare i manifestanti e i modi violenti usati per bloccarli. Solo nella giornata di ieri sono state oltre 5.000 le persone arrestate dagli agenti. Tra questi anche diversi giornalisti che stavano assistendo ai cortei. Dall’inizio delle ostilità in Ucraina, sono oltre 15 mila le persone arrestate in Russia per aver partecipato a manifestazioni non autorizzate, anche se secondo una Ong che monitora la situazione, ogni commissariato russo potrebbe aver effettuato più fermi rispetto a quanto diffuso. “E' impressionante il numero di cittadini russi che sono stati imprigionati per aver manifestato per la pace e contro la guerra. Quindicimila sono stati arrestati perché osavano manifestare per la pace e questo dà il senso di cosa sia Putin”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
Le città dove si protesta di più
Negli ultimi dieci giorni la popolazione è scesa in piazza soprattutto dopo gli appelli lanciati dal carcere dal principale dissidente contro Vladimir Putin, ovvero, Alexei Navalny. Proteste in oltre 60 città del Paese. a Mosca su circa 2.500 manifestanti, ben 1.600 sono stati fermati. Tra questi anche il leader dell'Ong Memorial, Oleg Orlov, e la famosa attivista Svetlana Gannouchkina, poi rilasciata. Molte scene di violenza invece a San Pietroburgo, dove in piazza c’erano almeno 1.300 persone e dove le immagini postate sui social dagli attivisti hanno mostrato brutali violenze delle forze dell’ordine nell’effettuare gli arresti anche a colpi di manganello sui cittadini che “pacificamente” protestavano. Arresti anche in Siberia, oltre 200 persone sono state fermate tra Novosibirsk e Ekaterinburg per aver espresso la loro opinione sulla guerra.
L’incidente
A Mosca un blindato della polizia che trasportava 24 persone fermate per aver partecipato a manifestazioni non autorizzate, e che procedeva a sirene spiegate, si è scontrato con un auto ad un semaforo. Bilancio dell’incidente è di 29 feriti, tutti gli arrestati e cinque agenti di polizia. Fonti ufficiali parlano invece di nove feriti, tre poliziotti e sei manifestanti.