Il Papa in visita all'Aquila saluta i terremotati: "Siete gente resiliente, avete retto l'urto del sisma"
28 agosto 2022, ore 13:30
Il Pontefice ha auspicato un impegno lungimirante per la ricostruzione dell'Aquila dopo il terremoto del 2009. Dal Pontefice anche un appello a favore della pace e dei carcerati
Bergoglio è arrivato all’Aquila in elicottero questa mattina intorno alle otto e mezza. L’atterraggio, previsto inizialmente allo Stadio Gran Sasso, è stato spostato in Piazza d’Armi a causa di un po’ di foschia. Il Pontefice ha poi raggiunto Piazza del Duomo, dove ha trovato una grande folla ad attenderlo. Francesco – dolorante al ginocchio- è sceso dall’auto appoggiandosi a un bastone, quindi si è seduto su una sedia a rotelle. E' stato accolto dal sindaco Pierluigi Biondi, dal governatore dell'Abruzzo Marco Marsilio e dal Cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell'Aquila.
"AVETE RETTO L'URTO DEL SISMA"
Rivolgendosi alla città devastata dal terremoto del 2009, il Papa ha parlato della ricostruzione dell’Aquila: “La rinascita personale e collettiva è dono della Grazia ed è anche frutto dell'impegno di ciascuno e di tutti. E' fondamentale attivare e rafforzare la collaborazione organica, in sinergia, delle istituzioni e degli organismi associativi: una concordia laboriosa, un impegno lungimirante perchè stiamo lavorando per i figli, per i nipoti, per il futuro. Serve l'impegno di tutti, tutti insieme”. Il Papa, rivolgendosi agli aquilani, ha sottolineato la loro capacità di rialzarsi dopo il dramma del terremoto: “Voi, gente aquilana, avete dimostrato un carattere resiliente. Radicato nella vostra tradizione cristiana e civica, ha consentito di reggere l'urto del sisma e di avviare subito il lavoro coraggioso e paziente di ricostruzione. C'era tutto da ricostruire: le case, le scuole, le chiese. Ma, voi lo sapete bene, questo si fa insieme alla ricostruzione spirituale, culturale e sociale della comunità civica e di quella ecclesiale. La rinascita personale e collettiva è dono della Grazia ed è anche frutto dell'impegno di ciascuno e di tutti". Il Pontefice ha poi rivolto un saluto e un incoraggiamento in dialetto : “Jemonnanzi” ha detto agli aquilani. Il Duomo è tuttora inagibile, il Papa è entrato nella Cattedrale per una breve visita, indossando un caschetto.
LA PACE E IL PERDONO
Papa Francesco ha aperto la porta santa alla Basilica di Collemaggio. Poi nell’omelia ha rivolto un pensiero alle questioni internazionali e ancora una volta ha rivolto un appello per la pace. In Ucraina e non solo. “ La pace si costruisce con il perdono, ricevuto e donato. Che l’Aquila sia un tempio del perdono, non solo una volta all’anno, ma sempre, tutti i giorni. Il cristiano sa che la sua vita non è una carriera alla maniera di questo mondo, ma una carriera alla maniera di Cristo, che dirà di sè stesso di essere venuto per servire e non per essere servito. Finchè non comprenderemo che la rivoluzione del Vangelo sta tutta in questo tipo di libertà, continueremo ad assistere a guerre, violenze e ingiustizie, che altro non sono che il sintomo esterno di una mancanza di libertà interiore. Lì dove non c'è libertà interiore, si fanno strada l'egoismo, l'individualismo, l'interesse, la sopraffazione”. Durante la sua visita all’Aquila, Bergoglio ha ricolto anche un pensiero ai carcerati: “Voglio salutare e ringraziare la delegazione del mondo carcerario abruzzese, qui presente. Anche in voi saluto un segno di speranza, perchè anche nelle carceri ci sono tante, troppe vittime. Oggi qui siete segno di speranza nella ricostruzione umana e sociale".