Il premier del Regno Unito, Boris Johnson, si è sottoposto al tampone per il coronavirus ed è risultato positivo
27 marzo 2020, ore 15:01 , agg. alle 15:30
Il primo ministro inglese si è sottoposto al tampone per il covid19 ed è risultato positivo. Al momento è in auto-isolamento, continuerà a gestire il governo tramite videoconferenze.
Il primo ministro inglese è positivo
Boris Johnson oggi ha ricevuto i risultati del tampone effettuato nei giorni scorsi per l’emergenza coronavirus, risultando positivo: è il primo premier europeo ad aver contratto il virus. Johnson ha voluto rassicurare i cittadini del Regno Unito tramite un tweet nel quale ha spiegato di aver manifestato dei lievi sintomi e di essersi, in seguito, sottoposto al tampone risultando positivo, ma che ciò non influenzerà il lavoro di primo ministro, che continuerà ad esercitare tramite videoconferenze. A questa dichiarazione, è seguito un ringraziamento verso lo staff e il personale sanitario. Infatti, Johnson, nel video pubblicato su Twitter, ha fatto riferimento all’applauso collettivo della giornata di ieri che ha coinvolto tutto il popolo del Regno Unito, compresi i reali: in rete circola un video dei figli di William e Kate, George, Charlotte e Louise che partecipano all’iniziativa. Beffardo che, nel corso delle settimane precedenti, Johnson sia stato l’unico governatore europeo a sottovalutare l’emergenza coronavirus: un cambio di narrazione è stato effettuato solamente il 23 marzo quando il premier ha annunciato misure restrittive speculari a quelle italiane. Il Regno Unito, infatti, a partire da lunedì, ha subito un lock-down: tutte le persone hanno l’obbligo di restare nella propria abitazione e di spostarsi solo per motivi legati a beni di prima necessità, chiusi tutti i negozi tranne alimentari e farmacie. Tali misure sono state decise di seguito all’incremento dei contagi: al momento vi sono 11.658 positivi e 578 morti.
Contagiato anche il ministro della Sanità
Il coronavirus dilaga nel governo britannico colpendo dopo il primo ministro Boris Johnson un'altra figura chiave nell'emergenza: il ministro della Sanità, Matt Hancock, che ha confermato in prima persona di essere a sua volta risultato positivo al test e di avere al momento "sintomi lievi".
Preoccupazione per la Regina: la rassicurazione da Buckingham Palace
La preoccupazione del popolo britannico si è spostata immediatamente sulla regina Elisabetta II. Buckingham Palace ha rassicurato i cittadini spiegando che l’ultimo incontro di quest’ultima e del primo ministro Boris Johnson, è avvenuto l’11 marzo, pertanto sono passate più delle due settimane che gli esperti hanno indicato come arco di tempo per un potenziale contagio: la regina non presenta alcuna sintomatologia e risulta essere in buona salute, in isolamento nel castello di Windsor, insieme a suo marito, il principe Filippo.
I contagi in Spagna e USA
E se nel Regno Unito la situazione non è ancora di massima emergenza, continua ad aumentare, intanto, il numero dei contagi in Spagna e negli Stati Uniti. La Spagna, che presenta una tasso di crescita del coronavirus elevato, seppur non al pari della Louisiana (Stati Uniti) che presenta il tasso più elevato al mondo, ha registrato, nella giornata di ieri, un aumento di positivi pari a 6.273 e un aumento di morti pari a 493 per un totale di 64.059 contagi e 4.858 morti. Ancora critiche le condizioni negli ospedali della penisola iberica. Gli Stati Uniti, invece, sono primi al mondo con 85.755 contagi, superando l’Italia che ha registrato 80.589 casi, mentre le morti, al momento, sono 1.304.