In mare la Louise Michel, nave umanitaria, dipinta di rosa e bianco da Banksy
24 agosto 2020, ore 16:09
Era una motovedetta civile, ma l’artista l’avrebbe ridipinta di bianco e rosa; non è di un’Ong, ma il restyling è stato finanziato da diversi attivisti europei, tra cui c’è Banksy; sabato, nel Canale di Sicilia il primo salvataggio
Come sempre quando si tratta di Banksy, il condizionale è d’obbligo: la nuova nave umanitaria Louis Michel che già sabato scorso si è messa all’opera per prestare soccorso a un barchino con sette naufraghi in difficoltà, sarebbe stata dipinta di rosa e bianco dal misterioso artista. La nave è un ex motovedetta francese che secondo alcune fonti di stampa francesi, riprese poi dai quotidiani italiani, Avvenire e La Stampa, l’artista avrebbe personalmente ridipinto nel porto di Cameret, in Bretagna. Sulle fiancate si legge poi la nuova mission di quella che era una motovedetta civile: “Rescue” ovvero salvataggio; sulle fiancate, spiccano poi le serigrafie delle ciambelle di salvataggio a forma di cuore. Insomma, sembra di poter leggere le cifre più caratterizzanti dello stile Banksy, che avvalorano la tesi del suo coinvolgimento nel progetto umanitario di cui sarebbe stato anche tra i finanziatori, o il solo finanziatore. A suggellare il tutto anche il fatto che un suo dipinto si trovi nella cabina di pilotaggio.
Dietro la nuova nave non c’è una vera e propria Ong
Ma, invece, una ”squadra internazionale di marinai, professionisti del mare e del salvataggio”, come ha raccontato una di loro, Claire, nel mese di marzo, al giornale francese Le Telègramme. Gli attivisti arriverebbero direttamente dalla Ong tedesca Sea Watch, che però non commenta. Ma è certo che la nuova nave umanitaria batte bandiera tedesca, dal momento che dopo aver trascorso diversi mesi in Spagna per l’allestimento, è stata registrata in Germania. Nemmeno dei finanziatori si sa molto. A parte uno: Banksy, per l’appunto: il misterioso artista di Bristol che ha firmato, appunto, il restyling della nave e che ha messo anche fondi nell’impresa. La nuova nave umanitaria porta il nome dell’anarchica francese, Louise Michel, poetessa e insegnante francese morta nel 1905. Per circa sette anni, la Michel fu deportata a bordo di una nave in Nuova Caledonia.
Non è la prima che Banksy dedica una sua opera ai migranti
Il tema dell’immigrazione, soprattutto negli ultimi anni, è sempre più presente nell’opera dell’artista britannico. Ricordiamo il murale realizzato nel 2015 a Calais in Francia dove c’era uno sterminato campo profughi, chiamato la Giungla, sgomberato poi con forza nel 2016; Banksy aveva dipinto sul muro del campo, Steve Jobs, con un computer Mac e un fagotto in spalla: lui, fondatore di Apple, era figlio di migranti siriani. Un’opera a metà tra la pittura murale e l’installazione. Per citare le ultime iniziative, basta andare indietro al maggio del 2019, a un murale realizzato in Italia, a Venezia, che raffigura un bimbo migrante che tiene un fumogeno di segnalazione, realizzato proprio con lo stesso colore rosa con cui è stata dipinta la Louise Michel. Il 28 luglio scorso invece, è stata battuta in asta a Londra, un’altra opera intitolata “Mediterranean Sea“, i proventi della vendita sono andati in beneficienza al Betlehem Arab Society for Rehabilitation.