29 giugno 2022, ore 11:30
Romelu Lukaku è sbarcato a Milano poco dopo l'alba. Oggi visite mediche e firma del nuovo contratto. Pur di tornare all'Inter, il belga ha accettato un robusto taglio dello stipendio. Ora dovrà riconquistare i tifosi che un anno fa mal digerirono la sua partenza per il Chelsea
ALBA NERAZZURRA
E’ arrivato il grande giorno del ritorno di Romelu Lukaku all’Inter. L’attaccante belga questa mattina prima delle 7.00 è sbarcato a Linate con un jet privato. In tuta, maglia azzurra e cappellino, uscito dal terminal ha indossato una sciarpa dell’Inter con la quale ha posato per i fotografi. Oggi sosterrà le visite mediche presso la sede del CONI, poi è atteso in sede per la firma del nuovo contratto. “Sono troppo contento di essere tornato all’Inter” ha detto il centravanti. Meno di un anno fa, fresco di scudetto, se ne era andato al Chelsea. Ma l’atteso ulteriore salto di qualità della sua carriera non si è realizzato. Anzi, l’avventura inglese ha portato più delusioni che gioie. Già in inverno Lukaku ha iniziato a sentire nostalgia. Di Milano, dell’Inter, di San Siro, dell’intesa in campo con Lautaro Martinez e dell’affetto dei tifosi. Affetto che ora dovrà riconquistare, perché in molti non gli hanno ancora perdonato la partenza di un anno fa, scambiata per un tradimento. Pur di tornare Big Rom ha accettato un considerevole taglio del suo stipendio e si è speso in prima persona per convincere il Chelsea a dare il via libera al prestito oneroso. Alla società londinese l’Inter ha versato una cifra vicina ai settanta milioni di euro.
ANCORA DECISIVO
Sul ritorno di Romelu Lukaku all’Inter il dibattito è aperto. La storia del calcio ci insegna che spesso i cavalli di ritorno sono stati una minestra riscaldata, che aveva perso il sapore di un tempo. Ma il valore del giocatore non è in discussione. Lo certifica la stagione dello scudetto interista: per i numerosi gol segnati, ma anche per l’ottima intesa in campo con Lautaro Martinez. All’epoca in panchina c’era il martello Antonio Conte, ora invece il più mite ma anche più offensivo Simone Inzaghi. Al quale nella stagione appena conclusa sono mancati i gol di Lukaku: Edin Dzeko è un tipo di attaccante diverso, più inserito nel gioco della squadre ma molto meno efficace sotto porta. Qualcuno farà notare che in Premier League il belga non ha sfondato; è vero, ma la serie A italiana presenta un livello tecnico più basso rispetto al campionato inglese. E in questo ambito, uno come Lukaku è destinato a fare la differenza.