24 aprile 2020, ore 14:00
Se non ci saranno nuovi intoppi e la stagione del calcio riuscirà a ripartire, tra luglio e agosto ci saranno le partite che decideranno la serie A, la Champions e l’Europa League; anche per questo l’estate 2020 sarà diversa da tutte le altre
Sarà un’estate diversa, inedita. Anche per gli appassionati di calcio. A quanto pare si cercherà di ripartire per concludere la stagione interrotta a inizio marzo. Ma chiaramente servirà un’appendice, che non deve essere troppo lunga. L’obiettivo dell’Uefa è comunque archiviare l’annata 2019-2020 entro fine agosto. Per non far partire troppo in ritardo la stagione successiva, che tra poco più di un anno culminerà con i campionati europei itineranti.
E la chiamano estate
A luglio e agosto non avremo amichevoli, tornei e tourneè in giro per il mondo. E ci sarà meno spazio per il calciomercato e le sue trattative. Che solitamente tengono banco nelle chiacchiere sotto l’ombrellone, sempre ammesso che ci si potrà andare sotto un ombrellone. Questo perché il proscenio sarà occupato da partite decisive del campionato e delle coppe europee. In ragione delle alte temperature della stagione estiva, tutte le partite saranno disputate in orario serale.
Tentativi di ripresa
Con l’entrata in vigore della Fase Due ai calciatori sarà consentito riprendere gli allenamenti, ma non in gruppo. Se i dati sul contenimento del virus saranno confortanti, nel giro di un paio di settimane si allargheranno un po’ le maglie, con sedute di allenamento più vere. La speranza della Federcalcio è poter far ripartire la serie A entro e non oltre la prima metà di giugno. La dead line è il 2 agosto, data imposta dall’Uefa per chiudere i campionati nazionali.
Un agosto con le coppe europee
Lo scopo è dedicare il mese di agosto a Champions ed Europa League. Secondo questo programma, la finale di Coppa dei Campioni dovrebbe essere giocata a Istanbul il 29 agosto, data in cui calerebbe il sipario su questa stagione. Dopo una breve pausa, via all’annata 2020-2021. Che inevitabilmente avrà un calendario ancor più pressato di quelli vissuti fin qui.
Il modello Bundesliga
La Germania non è l’Italia. E sui tedeschi il coronavirus ha avuto un impatto meno forte. Però lì sono già con i motori accesi. Il 9 maggio potrebbe ripartire il campionato. Le società hanno messo a punto un protocollo, che prevede tamponi a raffica sui giocatori, ora manca soltanto il via libera del governo. In Italia i tempi saranno inevitabilmente più lunghi, ma con il passare dei giorni sta crescendo il “partito del ricominciamo”, sia pur con tutte le dovute precauzioni.
C’è un piano B
Sia per i campionati, sia per le coppe l’intenzione è di far disputare tutte le partite mancanti. Per chiudere regolarmente la serie A mancano dodici giornate più quattro recuperi. Per Champions ed Europa League si deve completare gran parte degli ottavi, per poi giocare quarti, semifinali e finale. Servirà un tour de force, durante il quale si deve sperare che non insorgano altri imprevisti. Ma se il tempo a disposizione dovesse diminuire, allora la serie A potrebbe prendere in considerazione i play off; mentre l’Uefa è pronta a varare una formula che preveda soltanto gare secche, senza andata e ritorno. Il tutto, ovviamente, con gli stadi a porte chiuse. Per rivedere i tifosi sugli spalti si dovrà attendere l’autunno inoltrato. O forse anche di più.