Myanmar, continuano le scosse: miglia i morti. Rischio epidemie

Myanmar, continuano le scosse: miglia i morti. Rischio epidemie Photo Credit: fotogramma
30 marzo 2025, ore 13:30
Non si fermano le scosse di intensità anche superiori a magnitudo 5 nell'ex Birmania. Si scava a mani nude tra le macerie. 1700 le vittime accertate, ma le stime sparlano di una forbice tra 10 e 100 mila morti. Il racconto di un'operante di Medici senza Frontiere
Il Myanmar nella polvere e sotto le macerie, e una terra che non smette di tremare. Dopo la devastante scossa di venerdì di 7.7 gradi della scala Richter, continua la scia sismica che terrorizza la popolazione, con terremoti di magnitudo fino a 5.1.
LA SITUAZIONE SUL CAMPO
Le squadre di soccorso sono riuscite a salvare 29 persone dai detriti di un condominio crollato a Mandalay, una delle città più colpite dal sisma, nel centro del Paese vicino alla capitale, Naypydaw. La faglia attraversa il paese da nord a sud, e passa esattamente sotto le città più popolose dell’ex Birmania. L'ultimo bilancio ufficiale parla di 1700 vittime e 3400 feriti. Ma la stima è molto più alta, l’istituto geosismico USA valuta che il numero dei morti potrebbe aggirarsi fra i 10mila e 100mila individui, rimasti sotto i detriti degli oltre tremila edifici polverizzati. Nel frattempo, gli aiuti internazionali stentano ad arrivare nelle aree interne del Paese, a causa delle strade interrotte e della guerriglia interna che si è solo attenuata dopo il disastro.
LA TESTIMONIANZA DI MSF
Nel Paese si riscontra mancanza di tutto, in particolare penuria di cibo, acqua potabile e medicine. Federica Franco, responsabile dei programmi di Medici senza Frontiere in Myanmar, ci ha raggiunto telefonicamente, per raccontarci della paura della popolazione e della commozione a seguito del terremoto. Ha spiegato come fossero difficili le comunicazioni, già prima del sisma, “ora l’interruzione delle linee elettriche ha ulteriormente aggravato la situazione” dice. “L’accesso ai soccorsi è complicato perché le strade e i ponti sono distrutti o bloccati” dunque anche avere informazioni precise su danni e vittime non è banale. Però si stima che “solo nella regione del Mandalay potrebbero esserci oltre mille morti, stime destinate ad aumentare”. “Scuole, abitazioni, luoghi di culto completamente distrutti” ci racconta Federica e soprattutto “centinaia di sfollati”. La vera emergenza è assistere i feriti in assenza di infrastrutture e apparati medicali. ”Nei prossimi giorni temiamo che la situazione posa aggravarsi ulteriormente” dichiara Franco, “la carenza di acqua potabile e le condizioni igieniche precarie potrebbero causare epidemie di malattie trasmesse dall’acqua come diarrea e colera, ma anche di malaria e dengue” conclude Federica Franco, dopo aver ricordato che il Myanmar è martoriato da anni da una guerra brutale. Il sisma si inserisce in un contesto già di suo tragico.
IL PAPA E LA CROCE ROSSA
''Continuiamo a pregare per la pace in Myanmar, che soffre tanto anche per il terremoto''. E' quanto scrive Papa Francesco nel testo preparato per l'Angelus della quarta Domenica di Quaresima diffuso solo in forma scritta. La Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (Ficr) ha lanciato un appello urgente per raccogliere almeno 100 milioni di dollari per aiutare le vittime del devastante terremoto in Myanmar. "Per rafforzare il nostro sostegno, la Ficr sta lanciando un appello di emergenza per raccogliere 100 milioni di franchi svizzeri (circa 104,2 milioni di dollari) per assistere 100.000 persone (20.000 nuclei familiari)", ha spiegato la più grande rete umanitaria del mondo.