16 dicembre 2020, ore 11:00 , agg. alle 16:48
La Polizia Postale ha eseguito dalle prime ore della mattina, perquisizioni e arresti, smantellando 16 organizzazioni criminali, identificando oltre 140 gruppi pedopornografici; 423 i soggetti coinvolti in tutto il mondo, 81 in Italia
Dopo lunghe indagini, coordinate dalla Procura di Milano e svolte in Italia e non solo, all’alba di oggi oltre 300 uomini della Polizia Postale hanno eseguito perquisizioni e arresti, in flagranza, in 53 Province e 18 Regioni italiane. È stato appurato che gli indagati usavano le piattaforme di messaggistica on-line Telegram e Whatsapp, per scambiarsi il materiale pedopornografico. Sono state smantellate 16 associazioni criminali ed identificati oltre 140 gruppi pedopornografici. 432 persone coinvolte in tutto il mondo: 81 sono italiani, due dei quali, erano amministratori, quindi promuovevano e gestivano gruppi pedopornografici, organizzandone l'attività e reclutando nuovi sodali provenienti da ogni parte del mondo. Sono stati sequestrati telefonini, tablet, hard disk, pen drive, computer e account di email e profili social. Diversi gli account trovati, utilizzati dagli indagati per la richiesta del materiale pedopornografico, oltre a un grosso quantitativo di materiale illecito custodito sui supporti informatici sequestrati. Si tratta della più imponente operazione di Polizia degli ultimi anni contro la pedopornografia online.
Identikit dell’orco. Chi sono i soggetti coinvolti, individuati nell’operazione Luna Park?
“Quest’operazione ci dimostra che si tratta di un fenomeno molto trasversale”- ha spiegato ai microfoni di RTL 102.5, il dirigente del Compartimento di Polizia Postale di Milano, Rocco Nardulli –“tra gli indagati ci sono disoccupati, affermati professionisti, imprenditori, farmacisti, docenti universitari, commercianti, persino un vigile urbano. L’età media va dai 18 ai 71 anni, residenti in diverse regioni italiane, 18 per la precisione”. La maggior parte degli indagati, ha spiegato ancora Nardulli, “circa il 35% risulta concentrata tra due regioni italiane, la Lombardia e la Campania, ma l’operazione Luna Park si è svolta in più di 50 città su tutto il territorio nazionale e tra le altre regioni coinvolte, con numeri significativi di soggetti individuati, c’è anche il Lazio”.
Su Telegram e Whatsapp le chat dell’orrore
La Polizia Postale ha lavorato a lungo, circa due anni, anche sotto copertura, nel senso che alcuni agenti si erano infiltrati nei canali delle piattaforme di messaggistica on line, fingendosi interessati allo scambio di materiale pedopornografico. La lunga e capillare attività di indagine ha consentito di dare un nome ai nickname utilizzati in rete dai pedofili, portandoli allo scoperto e fuori dall'anonimato della rete. Nel corso delle indagini sono stati isolati 159 gruppi e, tra questi , 16 presentavano le caratteristiche di illegalità più spiccata, quindi è qui che si sono concentrate le attenzioni degli inquirenti: “Sono stati individuati 432 elementi per cui sono stati trovati gli elementi indiziari molto forti”- ha spiegato ancora Rocco Nardulli a RTL 102.5- “e di questi, 81 erano italiani, due dei quali, un ottico con collaborazioni universitarie, napoletano, di 71 anni e un disoccupato veneziano ventenne, sono risultati amministratori delle chat on line. Con la loro attività, inserivano persone all’interno di questi veri e propri sodalizi criminali o potevano anche espellerle, laddove violassero la regola fondamentale del gruppo, ovvero l’anonimato, che ovviamente aveva lo scopo di eludere i controlli della Polizia”. Nelle immagini e nei video che sono stati sequestrati ritratte scene di abusi di bimbi in tenera età, anche neonati.