Rilascio Abedini: una trattativa non confermata. Le opposizioni soddisfatte dello scambio
13 gennaio 2025, ore 10:30
Con una triangolazione dal sapore di un thriller internazionale, il detenuto iraniano Mohammad Abedini-Najafabani è stato rilasciato in cambio della scarcerazione della reporter Cecilia Sala. Il ministro Nordio non conferma la trattativa
La soddisfazione per la liberazione dell’ingegnere iraniano è unanime e condivisa anche a livello politico.
UNA TRATTATIVA NON CONFERMATA
Anche le opposizioni accolgono con soddisfazione la notizia della liberazione di Abedini, ma ciò che viene evidenziato da alcuni esponenti della minoranza è che la decisione del ministro della Giustizia Nordio di firmare in tempi record la richiesta della scarcerazione dell’uomo, sia la conferma di una trattativa il cui obiettivo era quello di tirare fuori dal carcere di Evin la reporter italiana Cecilia Sala. Versione che viene parzialmente smentita dal Governo, o comunque non confermata dal Guardasigilli.
LE DICHIARAZIONI DEL GUERDASIGILLI
Nordio aveva spiegato in una intervista rilasciata la TG1 nei giorni successivi all’incarcerazione di Sala che avrebbe atteso il pronunciamento della Corte di Milano sulla richiesta di arresti domiciliari, che era prevista per il 15 gennaio, prima di decidere sul da farsi in merito all’accoglimento della richiesta di estradizione dell’ingegnere da parte degli Stati Uniti. L’annullamento è arrivato a sorpresa domenica mattina all’alba. Gli analisti spiegano che la scelta di distanziare il rilascio dei due prigionieri era quello di non sottoscrivere al livello nazionale e internazionale l’immagine di uno scambio di prigionieri.
L’ACCUSA DEGLI STATI UNITI
L’uomo dei droni, ovvero l’iraniano detenuto fino a ieri nel carcere di Milano, era stato fermato su richiesta degli Stati Uniti con l’accusa di terrorismo. Secondo Washington Abedini aveva venduto all’Iran tecnologie USA per rendere letali i droni con i quali erano stati uccisi tre militari americani di stanza in un avamposto in Giordania. La compravendita avveniva aggirando l’embargo che gli Stati Uniti nei confronti dei Pasdaran che peraltro sono nella lista delle organizzazioni terroristiche stilate dal governo americano.
L’APPIGLIO AI TRATTATI
Per giustificare la scarcerazione il Guardasigilli ha utilizzato un’argomentazione tecnica che consistono nell’affermare che i reati contestati a Abedini dagli americani non esistono o non trovano corrispondenza nell’ordinamento italiani e non sono sufficientemente supportati da prove, con la specifica che l’inserimento nella lista delle organizzazioni terroristiche delle Guardie della Rivoluzione iraniane da parte degli Usa non è condivisa dell’Unione Europea. La corte d’appello di Milano non poteva fare altro che accogliere il dispositivo del ministro. Da qui il richiamo all’articolo 2 del trattato Usa-Italia e il no all’estradizione.