21 agosto 2024, ore 13:30
Ormai non ci sono più speranze di trovare qualcuno in vita, particolarmente complicato il lavoro dei sommozzatori che ogni dodici minuti devono tornare in superficie, per evitare problemi di decompressione
SPERANZE FINITE
E’ ovvio che a questo punto non si cerchino persone ma corpi. Il relitto del Bayesian giace da più di due giorni in fondo al mare, a cinquanta metri di profondità. Appoggiato su un lato e tendenzialmente intatto, così come l’albero maestro. Le sei vittime che mancano all’appello sono probabilmente rimaste intrappolate all’interno delle loro cabine. Colti di sorpresa da una violenta tempesta che si è abbattuta prima dell’alba, quando a bordo probabilmente si stava dormendo.
OPERAZIONE DIFFICILE
Raggiungerle non è semplice: i sommozzatori hanno dieci-dodici minuti di autonomia in ogni immersione. In quel lasso di tempo devono scendere, aprire un varco tra i detriti e il materiale presente, tornare in superficie. Per poi riprendere il giro e avanzare, pochi centimetri alla volta. Una operazione che ricorda quella effettuata nel relitto della nave da crociera Costa Concordia, davanti all’isola del Giglio.
SQUADRE SPECIALI
Da Genova sono arrivati i rinforzi, un’altra squadra di speleo sommozzatori dopo quelli giunti ieri dalla Sardegna e dal Lazio; per le operazioni viene utilizzato anche un robot manovrato a distanza: è capace di operare sul fondale marino ad una quota fino a 300 metri e un'autonomia tra le 6 e le 7 ore, il dispositivo è messo in campo dalla Guardia costiera ed è dotato di un'avanzata tecnologia che permette di indagare i fondali e di registrare video e immagini dettagliate.
CAPIRE PERCHE'
Intanto le indagini sono in corso per cercare di capire come e perché questo veliero di 56 metri – che in teoria avrebbe potuto e dovuto resistere anche a condizioni meteo molto complicate- si sia inabissato in meno di un minuto e perché l’allerta meteo marina sia stata forse sottovalutata dall’equipaggio. Chi si è salvato, molto probabilmente si era portato sul ponte e ha fatto in tempo a salire sulla scialuppa di salvataggio, poi raggiunta dall’equipaggio della barca “Sir Robert” che ha prestato i primi soccorsi.
I SOMMERSI E I SALVATI
I quindici superstiti sono alloggiati presso l’hotel Domina Zagarella di Santa Flavia, in provincia di Palermo. Sono assistiti da un team di psicologi. Unico morto accertato è lo chef di bordo, Recaldo Thomas, l’unico membro dell’equipaggio a non essersi salvato. I dispersi erano tutti passeggeri: il magnate dell’informatica Mike Linch, sua figlia Hanna – di 18 anni; poi il presidente di Morgan Stanley International Jonathan Bloomer e la moglie Meredith; poi ancora il legale di Linch, Chris Morvillo e la moglie Neda.