Show di Trump a Orlando, i repubblicani ai suoi piedi; l’ex presidente lancia la sfida per il 2024
01 marzo 2021, ore 08:00 , agg. alle 15:09
Atteso comizio dell’ex presidente Trump che dal palco della Conferenza dei conservatori americani a Orlando, lancia la sfida per le elezioni americane del 2024. Rivolto a Joe Biden, Ho vinto io.
Ad Orlando va in scena lo show di Donald Trump all'annuale Conferenza dei conservatori americani che si è trasformata in uno degli spettacoli a cui l'ex presidente americano ha abituato da anni: presenza travolgente sul palco e tifo da stadio. Uno spettacolo molto ben studiato, questa volta per segnare il suo sulla scena pubblica, da quando ha lasciato la Casa Bianca. Ed è la prima volta. Trump ha preparato un messaggio ben chiaro per i suoi elettori e per gli Stati Uniti: sono tornato e non ho alcuna intenzione di farmi da parte.
Un messaggio avvertimento ai repubblicani
Le parole di Trump sul palco della Conferenza dei conservatori americani è un avvertimento ai vertici del partito repubblicano, così come per gli avversari politici, ovvero il presidente Joe Biden e i democratici: "Ho vinto io", è stato il suo mantra, lungi dall'abbandonare la tesi delle elezioni rubate e dal rinnegare le sue parole prima dell'assalto al Congresso del 6 gennaio. La gran parte della platea della Conferenza ha salutato con diverse ovazioni in questi giorni le tesi complottiste portate avanti dall’ex capo della Casa Bianca, come quella secondo cui tra i rivoltosi del 6 gennaio scorso c'erano anche antifascisti e attivisti del movimento Black Lives Matter. Quasi ignorate intanto le precauzioni anti-Covid, con fischi e buu rivolti ad Anthony Fauci e la parola “freedom” scandita in sala ogni qual volta dagli altoparlanti arrivava l'invito ad indossare le mascherine.
A suo agio sul palco
Trump si trova a suo agio sul palco il cui design ricorda a molti la runa, un simbolo nazista, ritrova quel clima in cui sa che può dare il meglio, come nei maxi comizi del Make America Great Again, anche perché gioca in casa, in quella Florida divenuta ormai la sua residenza ufficiale. Nei giorni scorsi i suoi fedelissimi hanno preparato ad arte il terreno per il rientro. E i repubblicani appaiono ancora una volta ai suoi piedi. Secondo l’ultimo sondaggio, il 59% lo vuole ancora leader e il 54% afferma che lo voterebbe comunque se si candidasse nel 2024. Il tradizionale “straw poll” alla fine della kermesse non può che confermare questa tendenza.
Verso le presidenziali del 2024
Anche se per ora Donald Trump si è convinto che è meglio non sbilanciarsi sulla prossime presidenziali, ha lanciato la sua sfida. E tutti i probabili candidati alle primarie repubblicane sanno che se lui scenderà in campo sarà molto difficile batterlo. Alcuni degli alleati con ambizioni presidenziali sono già pronti a fare un passo indietro: dal senatore Tom Cotton al governatore della Florida Ron De Santis la governatrice del South Dakota Kristi Noem. Abbandonata l'idea di creare un terzo partito Trump si concentra nel cementare i repubblicani attorno alla sua figura, indicando intanto un obiettivo più ravvicinato rispetto alle presidenziali: le elezioni di metà mandato nel 2022, in cui i repubblicani possono riconquistare la maggioranza al Senato.
Biden, un terribile presidente
Per Trump il suo successore, Joe Biden, è un presidente “terribile”, uno che coi suoi primi atti ha già dimostrato di voler svendere l'America. Mentre lui da tempo è al lavoro per lanciare la sua New America First Agenda, quella che dovrà essere la piattaforma dei repubblicani che vorranno il suo appoggio. Sul palco Trump si è scagliato anche contro i traditori repubblicani che hanno votato per il suo impeachment e la sua condanna in Congresso, ma anche sui media “nemici del popolo” e sui social che lo hanno prima ostacolato e poi bandito dalle loro piattaforme.