29 maggio 2021, ore 09:00
Ripercorriamo la vita e la carriera di Roberto Baggio, campione amato da tutti gli appassionati; in questa prima parte ecco il suo sbarco nel mondo del calcio professionistico e il debutto in serie A con la Fiorentina
UN IDOLO DI TUTTI
C’è chi ha vinto molto di più di lui; c’è chi ha segnato più di lui. Ma Roberto Baggio viene considerato il miglior calciatore italiano degli ultimi decenni. Un mix di classe, talento, correttezza. Capace di essere più forte degli infortuni e della sfortuna. Baggio non è bandiera di una sola squadra: è una sorta di patrimonio comune, non è un caso che sia stato grande protagonista in Nazionale. Dopo l’esordio in serie B con il Vicenza, in serie A ha giocato con le maglie di Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter, Brescia: Baggio non ha riservato il suo talento ai grandi palcoscenici, ha abbellito anche il calcio di provincia. Questa è la sua storia.
GIOVANE PROMESSA
Nasce a Caldogno, in provincia di Vicenza, il 18 febbraio 1967. La sua è una famiglia numerosa, è il sesto di otto figli. Il padre è un grande appassionato di calcio e di ciclismo. Si dice lo abbia voluto chiamare Roberto in onore di Boninsegna. L’idolo di Roby bambino era Zico. L’ingrasso nel mondo del calcio professionistico avviene al Lanerossi Vicenza: nel 1983, a 16 anni, debutta in prima squadra; nella stagione successiva entra in pianta stabile nella formazione titolare, segna 12 gol in campionato ed entra nel cuore dei tifosi; il 5 maggio 1985, durante la partita contro il Rimini allenato da Arrigo Sacchi, subisce il suo primo grave infortunio: salta il ginocchio destro ( legamenti e menisco), deve stare fermo per più di un anno. La sua carriera da calciatore sembra già compromessa, non sono momenti facili, Roberto vive una fase di profonda crisi, durante la quale abbraccia – per la prima volta- la fede buddista.
AVVENTURA VIOLA
L’infortunio arriva proprio nei giorni della firma del contratto con la Fiorentina. Il club viola avrebbe la possibilità di recedere, ma sceglie di aspettare Baggio. Che nel frattempo ha 220 punti di sutura sulla gamba destra e che per l’inattività ha perso 12 chili. Il 21 settembre 1986 esordisce in serie A in Fiorentina-Sampdoria. Ma una settimana più tardi ecco un nuovo infortunio: lesione al menisco, nuovo intervento e altro stop forzato. Sembra una maledizione. Roberto non molla e rientra in campo a fine stagione, a distanza di quasi due anni dal primo incidente. Il suo primo gol in serie A arriva su punizione il 10 maggio 1987 contro il Napoli (1-1); il pareggio finale regala la salvezza aritmetica alla squadra viola. La stagione 1987-88 è quella in cui Roberto Baggio fa conoscere il suo talento al grande pubblico della serie A, l’anno successivo – sotto la guida di Sven Goran Eriksen- si compone il tandem d’attacco con Borgonovo. Per un paio di anni Baggio regala giocate di classe, assist e gol e diventa un idolo della tifoseria viola; nel 1990 la Fiorentina arriva in finale di coppa Uefa, ma perde contro la Juventus.
La storia di Baggio continua il 30 maggio con la seconda parte