09 novembre 2022, ore 10:50
La scossa è stata di magnitudo 5.7, l'epicentro in mezzo al mare Adriatico al largo delle coste marchigiane. Non ci sono persone coinvolte, nessun danno grave. Caduti alcuni calcinacci, scuole chiuse nelle Marche, interrotta la circolazione dei treni sulla linea Adriatica
PAURA MA NESSUNA GRAVE CONSEGUENZA
La scossa è stata forte, magnitudo 5.7. Per fortuna l’epicentro è stato localizzato nel mare Adriatico, al largo della costa marchigiana. E questo probabilmente ha evitato conseguenze disastrose. Dai rilievi effettuati fin qui dai Vigili Del Fuoco e dalla Protezione Civile non risultano gravi danni e soprattutto non ci sono persone coinvolte. Ma la paura c’è stata, eccome. Erano da poco passate le sette del mattino e in tutte le Marche la scossa è stata avvertita in modo molto chiaro dalla popolazione. Molti sono scesi in strada, qualcuno era ancora in pigiama. Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha escluso il rischio tsunami nel mare Adriatico.
CADUTI CALCINACCI E INTONACI
Secondo un testimone, “a Fano i lampioni dell’illuminazione pubblica oscillavano come fuscelli, tutto tremava forte, abbiamo vissuto una sensazione terribile e la gente si è riversata in strada”. Da alcuni palazzi sono caduti calcinacci, nei supermercati i prodotti in vendita sono caduti dagli scaffali. A Palazzo delle Marche, sede dell'Assemblea legislativa ad Ancona, sono caduti alcuni frammenti di intonaco negli uffici. Nel frattempo il personale del Consiglio regionale delle Marche è stato invitato a rimanere a casa in smart working. Per precauzione le scuole sono rimaste chiuse. E comunque, prima ancora della comunicazione ufficiale delle autorità, diversi insegnanti avevano deciso di tenere i ragazzi fuori dagli istituti. E’ stata interrotta la circolazione sulla linea ferroviaria adriatica, anche fino a Rimini. Nella stazione di Ancona, alcuni calcinacci sono caduti dalle pensiline lungo i binari, per fortuna senza colpire nessuno. Operativo l’aeroporto di Ancona Falconara.
ALLERTA NEGLI OSPEDALI
Negli ospedali delle Marche è scattato subito il piano di emergenza, ma per fortuna non c’è stato bisogno. Dalle 7:45 l'unità di crisi dell'azienda ospedaliero universitaria delle Marche ad Ancona è riunita per monitorare la situazione e prendere eventuali misure. Per ora non si rilevano danni alle strutture dell'ospedale regionale ma solo qualche pezzo di vernice e intonaco caduti durante e qualche suppellettile caduto, in particolare, le prime due 'botte' che si sono sentite ovviamente anche all'interno della struttura ospedaliera. Nessuna evacuazione di pazienti è stata necessaria, nè vi sono danni strutturali all'ospedale.
SCOSSA IN TUTTA L'ITALIA CENTRALE
Il terremoto è stato chiaramente avvertito in tutta l’Italia centrale e anche nel nord est e sulla costa croata. Segnalazioni sono arrivate da Umbria, Lazio, Abruzzo, Emilia Romagna, Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia. La scossa è stata avvertita tra l’altro a Roma, Perugia, L’Aquila e Bologna, ma senza danni. E’ seguita poi una serie di scosse di assestamento. Sono una ventina le scosse di magnitudo superiore a 2 che si sono susseguite dopo la prima di 5.7 nella costa adriatica tra Fano e Pesaro. Dalla lista dei terremoti dell'Istituto nazionale geofisica e vulcanologia risulta che la più forte è stata di punto 4, seguita da una di 3.8. L’Italia centrale possiede un ricchissimo patrimonio artistico culturale. Per questo il Ministero della Cultura ha fatto sapere di aver “attivato le unità di crisi del Ministero della Cultura per programmare i primi sopralluoghi nelle zone colpite dal sisma e verificare eventuali danni al patrimonio culturale immobile e mobile”.